Regia di Timur Bekmambetov vedi scheda film
Il ritorno della Mosca da viedogioco già vista nel prequel.Più che un film sembra quasi l'apoteosi del vidogioco da playstation,un frullato ipervitaminizzato di suggestioni,colori e trovate registiche,un film che superando le due ore di durata rischia seriamente di far collassare tutte l'architettura degli organi sensitivi con tutto il frastuono e tutte le sollecitazioni a cui sono sottoposti gli organi sensoriali.la comprensibilità della storia non è l'interesse principale del regista,così come non lo era stato nel primo,quasi indigesto film.la cosa che incuriosisice è il modo in cui viene inquadrata Mosca,ci troviamo di fronte non a una città sempre immutabile negli anni,ingessata nei propri rituali e schiava dell'arretratezza imposta politicamente.Quella che viene inquadrata in questo film è una città di spirito occidentale,moderna,quasi trendy nel suo voler mostrare il superamento dei vecchi immutabili rituali.Una città sorpendente,ricca di umori ,suggestioni e fermenti sfruttati dal regista per questa sorta di costoso videogame.Il problema è che una storia del genere probabilmente è troppo contorta per essere fruita a pieno,troppo naif per il pubblico occidentale.e l'abilità tecnica del regista,il montaggio ipercinetico servono solo a mascherare le debolezze di fondo.Perchè se visivamente il film può essere anche appagante(a patto di avere gli occhi vaccinati) a livello di racconto il film mostra il fiato corto:del resto due ore di battaglie,trasformazioni,catastrofismi,echi fantasy ed horror senza un substrato solido a sostenere il tutto diventano un esercizio di stile.Mirabile ma narcisista,troppo intento a specchiarsi in se stesso....
la regia è tutta un effetto speciale,adatta al clima da videogame
ok
non male
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