Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
"Joe il rosso" diretto nel 1936
da Raffaello Matarazzo,
devo dire che mi è piaciuto.
La storia si svolge in Francia,
nella Villa dei Sandelle Lafitte dove è sparito un
preziosissimo quadro del Murillo.
Marta,la giovane moglie del primogenito Stefano,
si rivolge per aiuto allo zio Joe Mark
detto Joe il Rosso.che non vede
da quando era piccola ma essendo
unico parente gli manda una lettera
che ha bisogno di lui.
Joe,in realtà negli Stati Uniti
proibizionisti è un gangster
implicato nel commercio di
alcolici,e si presenta in un aereo
che può atterrare in mare.
Arrivato nel Castello per una
serie di parole dichiara alla
Duchessa di essere un
funzionario di polizia e inizia una
propria indagine nel corso della quale scoprirà
dei segreti fra i residenti e gli ospiti.
Il Film prodotto dalla Lupa Film,
ed è il 5° Lungometraggio
del futuro Regista
Melodrammatico Raffaello Matarazzo,
che dopo:"Treno popolare",
mette in scena la commedia omonima,
scritta da Dino Falconi per il padre Armando,
con lo stesso Falconi che veste i panni di Joe,
che ti sorprende per la sua simpatia a
fare l'Americano.
Il regista questa volta si mette a disposizione
del "Mattatore" Falconi,e con il suo tocco
delicato crea una Commedia Poliziesca,
con momenti divertenti.
Poi certo a tratti la regia è statica e la recitazione
teatrale,ma Falconi è talmente a briglie sciolte
che colma questi difetti della pellicola e riesce
da solo a reggere tutto il complesso,
ed è senz'altro un Attore da riscoprire.
Ma poi i personaggi sono molto bene
disegnati,come la bella Marta,
affezionata allo Zio e innamorata
dello,come lo chiama Joe,
"stupido marito" interpretata
da Luisa Garella,poi
la Duchessa Sofia di Sandelle-Lafitte,
che balbetta e di alto profilo morale
interpretata da Ada Dondini,
che sono quelli che rimangono impressi.
Il tutto gira intorno a un furto di un quadro,
dove Joe si trova a investigare chi la rubato,
e prende talmente a cuore la cosa che ossessiona
gli ospiti del palazzo,scoprendo molti altarini,
con un buon senso del ritmo.
Si intuisce che Matarazzo
era a suo agio nella Commedia,
e poi questa miscelata con
il giallo diverte e si diverte,
come nella scena nel terzo
grado a Germano il maggiordomo,
dove a fianco c'è un uomo
muscoloso che gli fa male,
che fa schiattare dal ridere.
Però bisogna dire che il regista ha una sceneggiatura
di ferro scritta da Guglielmo Giannini dal soggetto
appunto di Falconi che regge molto soprattutto
il condimento giallo,dove punta di più
appunto lo sceneggiatura,a movimentarla
in senso comico è lo stesso regista.
Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove figurano:
Barbara Monis-Aristide Baghetti-
María Denis-Luigi Pavese-
Angelo Bizzari-Maria Dominiani-Cesare Zoppetti-
Emilio Petacci-Remo Lotti-
Ugo Sasso-Raoul Donadoni
e Gina Spicchiesi.
Invece nel reparto tecnico segnalerei
la Fotografia in bianco e nero di Massimo Terzano,
le musiche di Umberto Mancini e Giovanni Fusco
e le splendide scenografie di Gastone Medin,
famoso scenografo molto attivo all'epoca.
In conclusione una divertente Commedia
in tinta gialla che coinvolge per la vicenda,
e dove c'è "il mattatore" Falconi che spadroneggia
come un tosto finto Americano,che colma alcune
lacune registiche,anche se Matarazzo si dimostra
molto bravo a mettersi a sua disposizione e a divertire
lo spettatore,per uno dei suoi migliori lavori realizzati.
Il mio voto: 7.
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