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Joe il rosso

Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Joe il rosso

di zombi
6 stelle

un torpedone carico di turisti si sta recando al castello dei sandelle-lafitte per vedere il celebre quadro del murillo "il mosè". giunti al cancello, vengono cacciati in malo modo dal cameriere con una scusa plausibile ma raffazzonata. all'interno della splendida magione la famiglia sandelle-lafitte è in subbuglio perchè il celebre quadro per il quale sono famosi da ben sette generazioni e che erano in accordo con le belle arti per venderlo per ben 7 milioni, è stato rubato. è già stato assoldato un detective privato, ma le sue ricerche non approdano a nulla, se non che la causa principale pare essere la finestra del bagno lasciata aperta da marta, moglie senza blasone di stefano s.l. le critiche accese e le accuse velate della duchessa provocano in marta il bisogno di rivedere lo zio americano, suo unico parente e aiuto in una situazione delicata e molto spiacevole. troviamo nel frattempo lo zio joe(da pronunciarsi rigorosamente gioe)in fuga presumibilmente dalla police dopo un colpo e una volta ricevuto il telegramma dell'adorata nipotina, si reca sedutastante nella tenuta dei s-l. una volta giunto al castello e spacciandosi per un detective, lo zio joe si preoccupa più che altro di scoprire chi tratta male la nipote e solo successivamente si accorge che non c'è un membro della famiglia o della servitù che trovi alquanto difficile a dire la verità, o almeno, ciò che zio joe chiede loro. è costretto quindi ad utilizzare i suoi metodi, ricatto e terzo grado, per estorcere la verità sulla sparizione del famoso quadro. non essendovi una persona che una che abbia detto la verità di sua spontanea iniziativa, per farsi accettare dalla famiglia, nonostante le sue credenziali, dovrà mentire. film leggero e godibile, non dimostra nemmeno i suoi 76 anni, grazie soprattutto ai botta e risposta tra lo zio joe e i vari personaggi. quasi commovente l'interpretazione "a molla" e monocorde di barbara monis(annamaria), maria denis(marietta) e angello bizzarri(lo spagnuolo). armando falconi nei panni di zio joe riesce a delineare un gangster spaccone e sicuro di sè che però di mano in mano che approfondisce la conoscenza dei duchi, rimane sempre allibito. bravi luisa garella nei panni di marta e luigi pavese nei panni di stefano e ottimi aristide baghetti(il vecchio duca), ma soprattutto ada dondini nei panni della balbuziente duchessa. 

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