Regia di Lewis Teague vedi scheda film
Quando hai in mano un racconto di Stephen King, anche se i mezzi produttivi scarseggiano, è difficile non fare centro. Prendi un cane san Bernardo che contrae la rabbia dai pipistrelli. Affiancagli una donna fedifraga (Wallace) costretta per giorni e notti, insieme al suo bambino (Pintauro), a subirne l'assedio rinchiusa in un'auto presso l'officina deserta dove è andata per farla riparare e il gioco è fatto. L'espiazione del tradimento pagata, complici gli intrecci del caso, a carissimo prezzo, mentre un marito buono, paziente e premuroso (Kelly) si è allontanato dalla città nell'attesa di una decisione.
Mezzi scarni, grandissimo senso della suspense e alcune scene che non evitano lo splatter prodotto dalla furia del quadrupede, prodigiosamente ammaestrato: bastano questi ingredienti a fare di Cujo uno psicothriller ad altissima tensione dalla prima all'ultima scena, con tanto di inserto su uno stalker. E poco importa se gli attori recitano al minimo sindacale.
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