Regia di Bo Widerberg vedi scheda film
Work and pray, live on hay / You'll get pie in the sky when you die.
Lavora e prega, nutriti di fieno / Avrai torte in cielo quando sarai morto
L'espressione "pie in the sky", che oggi fa parte del lessico comune inglese (solitamente tradotta con "castelli in aria"o "quando gli asini voleranno"), viene dal testo di una canzone di protesta scritta da Joe Hill sulla musica di un Inno dell'Esercito della Salvezza (the Salvation Army, che nella canzone viene chiamato "Starvation Army"= Esercito della Fame).
Joe Hill era immigrato negli Stati Uniti dalla Svezia nel 1902. Il suo vero nome era Joel Hägglund, cambiato poi in Joseph Hillström (da cui Hill) forse per confondere le acque in anni di proteste represse ferocemente. Fece molti lavori di fatica continuando a spostarsi per tutti gli States e divenne poi un membro dell'IWW (industrial workers of the world), associazione protosindacale che organizzava manifestazioni e scioperi contro le condizioni di lavoro disumane sopportate da molti lavoratori (soprattutto immigrati). Joe Hill di tali proteste fu il cantore. Con ironia rimaneggiò e parodiò i più noti inni dell'Esercito della Salvezza, che ai tempi dominava le piazze, riuscendo ad attirare attenzione in maniera intelligente sulle battaglie dell'IWW. Il suo processo diventò un caso internazionale, fece di lui un simbolo e rese immortali i suoi inni.
Come avrete capito molto ci sarebbe da dire sul vero Joe Hill. E qui sta il problema del film. Si fa fatica ad accettare che un personaggio così ricco umanamente e drammaturgicamente produca un film solo "carino" con qualche impennata emotiva finale. Questa di Joe Hill era una storia importante e doveva prima di tutto essere scritta meglio, magari da un vero sceneggiatore e non da un Bo Widerberg che sceglie presuntuosamente l'autarchia autoriale.
Dando a Cesare quel che si sa bisogna dire che la fotografia è a tratti smagliante, Widerberg ama giocare con la luce naturale e cattura alcuni splendidi spicchi d'America. E questo non sarebbe un problema se nel frattempo si fosse occupato di dar corpo a personaggi e temi. Per più di metà film si ha l'impressione di assistere a uno scanzonato "on the road" su un simpatico vagabondo/hobo (anche a causa di una saltellante colonna sonora folk-blues spesso impropria, vedi scena del morto in miniera...), vagabondo che ad un tratto diviene il menestrello dei più umili perchè il caso l'ha messo sul treno sbagliato.
Quel che manca è l'evoluzione, la costruzione di Joe Hill. Widerberg gli resta distante e non si preoccupa di dargli neanche una semplice "spalla" per farlo parlare di ciò che lo muove e aiutarci a conoscerlo meglio lungo il viaggio verso l'identità di cantore degli oppressi. Non a caso non c'è un solo personaggio che spicchi nel mucchio degli incontri casuali, non un amico, un mentore, un antagonista o una dolce metà. Il che, in un contesto di lotte di gruppo, organizzate e "filantropiche", che si affidano per di più al potere della parola, ha quasi dell'incredibile.
La parte finale è forse la cosa migliore del film e qualche colpo emotivo lo mette a segno, asciugando i toni e spegnendo la colonna sonora per aderire fedelmente al racconto della Storia (maiuscola).
Uno spazietto a parte lo merita sicuramente la bella prova nel ruolo di Hill di Thommy Berggren (che fisicamente somiglia molto al giovane Al Pacino...). Nel finale ci mostra sfumature che dovevano essere usate prima e meglio, e riesce comunque a dar corpo e a farci affezionare a un personaggio decisamente menomato da una scrittura sciatta.
Si narra che Berggren abbia rifiutato offerte importanti, anche hollywoodiane, in seguito ai film con Widerberg che lo fecero conoscere a livello internazionale (oltre a JOE HILL, ELVIRA MADIGAN e IL QUARTIERE DEL CORVO). Berggren, di famiglia umile e vicina ai movimenti dei lavoratori, preferì sempre perseguire in patria il suo ideale di cinema d'impegno civile alla Joe Hill piuttosto che imbarcarsi in lusinghieri progetti esteri non all'altezza. Bravo Thommy, Joel sarebbe fiero di te.
PIE IN THE SKY
(nota anche come THE PREACHER AND THE SLAVE)
" Long-haired preachers come out every night
Try to tell you what's wrong and what's right
But when asked how 'bout something to eat
They will answer in voices so sweet
You will eat, bye and bye
In that glorious land above the sky
- Way up high!
Work and pray, live on hay
You'll get pie in the sky when you die
- that's a lie!
And the Starvation Army, they play
And they sing and they clap and they pray
Till they get all your coin on the drum
Then they tell you when you're on the bum
You will eat, bye and bye
In that glorious land above the sky
- Way up high!
Work and pray, live on hay
You'll get pie in the sky when you die
- that's a lie!
Holy Rollers and Jumpers come out
And they holler, they jump and they shout
Give your money to Jesus, they say
He will cure all diseases today
You will eat, bye and bye
In that glorious land above the sky
- Way up high!
Work and pray, live on hay
You'll get pie in the sky when you die
- that's a lie!
If you fight hard for children and wife
Try to get something good in this life
You're a sinner and bad man, they tell
When you die you will sure go to hell.
You will eat, bye and bye
In that glorious land above the sky
- Way up high!
Work and pray, live on hay
You'll get pie in the sky when you die
- that's a lie!
Workingmen of all countries, unite
Side by side we for freedom will fight
When the world and its wealth we have gained
To the grafters we'll sing this refrain
You will eat, bye and bye
When you've learned how to cook and how to fry
Chop some wood, 'twill do you good
Then you'll eat in the sweet bye and bye
- that's no lie! "
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