Regia di Shari Springer Berman, Robert Pulcini vedi scheda film
Sinceramente all'inizio prometteva meglio,la tizia laureata che casualmente trova un posto da tata ottimamente retribuito è anche una buona idea come l'iniziale descrizione del mondo newyorkese dell'upper eastside fatta con una buona dose di veleno su tutte queste donne rifatte di fuori ma col vuoto pneumatico dentro.La Linney poi con questa parte da quasi apprendista strega a mio parere sotterra la Johansson presunta divetta tascabile intenta sempre a sgranare gli occhioni.Poi tutto il discorso sociologico sull'utilita'della tata,sulla padrona cornificata a piu'non posso da un troll a forma di marito(uno strepitoso Giamatti con mise da urlo,ciuffo rossiccio in testa e sorriso a 32 carati),la conoscenza di un vicino di casa bello e possibile una vera e propria incarnazione dei propri sogni erotici,opacizzano la verve del film che si trasforma in una sorta di imitazione alleniana di bassa lega.Il finale è di un buonismo esasperato,tutto baci a distanza e abbracci....non era meglio dare una passatina di motosega?Ancora mi sto domandando perche'la minuscola Johansson sia trattata quasi come la Greta Garbo del XXI secolo:perfetta come ragazza della porta accanto ma oltre non si va anche perche'fino ad ora le sue capacita'interpretative,tranne rari casi,non sono mai andate oltre un aurea medieta'....
bello e possibile e anche con un cervello.Il massimo dello stereotipo
S-T-R-E-P-I-T-O-S-O
eclissa senza problemi la divetta tascabile
ma perche'tutti ti considerano diva...me lo spiegate per favore?
si perde per strada la buona idea iniziale
si perde per strada la buona idea iniziale
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