Regia di Orlando Corradi vedi scheda film
Bentornato Pinocchio di Orlando Corradi è un oggetto misterioso. La storia è un ipotetico sequel della fiaba originale o, meglio, del celeberrimo cartone animato della Disney. Pinocchio, oramai diventato un bambino, vive la sua vita da scolaro un po' distratto ma diligente. I pericoli però sono sempre in agguato perché la sua trasformazione è reversibile e l'Omino di Burro, il Gatto e la Volpe, Arlecchino (!) e un robot (!!) hanno in mente un losco piano. Decidono di rapire Babbo Natale (!!!) e convincono Pinocchio, con un trucco, a rubare i soldi della scuola. Ci saranno ancora trasformazioni (in burattini e in asinelli), paesi dei balocchi, fate turchine e pesci che parlano toscano, allegorie del Natale e chi più ne ha più ne metta. La regia e la sceneggiatura sono italiane mentre gli animatori, leggendo i titoli di coda, sono tutti asiatici. Il risultato è un ibrido tra le morbidezze alla D'Alò e il tentativo di riattualizzare le rotondità dell'animazione televisiva giapponese, senza però andare oltre una banalità di tratto semplicemente sconcertante. Il film è un prodotto televisivo destinato al più a riempire qualche pomeriggio natalizio su un canale satellitare o a trovare posto nelle ceste di dvd che riempiono gli Autogrill. La scelta di farlo uscire in sala, alimentando ulteriormente l'impietoso confronto con il capolavoro disneyano, sarebbe di una folle tenerezza se solo il film fosse un po' meno brutto.
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