La recensione su Milano Palermo: il ritorno

di Ewan

8 stelle

Lode a Claudio Fragasso, che nel 2007 riesuma il poliziottesco all'italiana con "Milano-Palermo: il ritorno". Sono uscito piuttosto contento dalla visione del film perchè in anni di profonda riabilitazione dei filoni cult anni '70-'80, degli italianeschi che affondavano le mani in generi come il western e il thriller rendendoli nostrani, nessuno ha comunque mai pensato di provare a riproporli al pubblico (evitiamo di pensare a pure operazioni commerciali come il ritorno del terrunciello Abatantuono e del Monnezza, o dell'ormai prossimo Oronzo Canà).

Il film cerca di uscire dal linguaggio prettamente da fiction televisiva (seppure schieri praticamente tutto il cast di "Distretto di Polizia") con scene d'azione adrenaliniche e un montaggio ottimo, specialmente nella prima metà della pellicola, coronata dalle musiche di Pinone Donaggio che riprende il tema del primo film aggiornandolo e ne confeziona uno nuovo di particolare impatto. Purtroppo il film cala notevolmente nella parte finale, si fa più banale e risaputo, il ritmo scende e anzichè finire col botto si conclude con un soffietto.

Lasciatemi dire una parola sul cast: è incredibile come in confronto a Raoul Bova, TUTTI gli altri membri del cast, compresi gli onesti e pur bravi Ricky Memphis, Simone Corrente, Libero De Rienzo, Gabriella Pession, Enrico LoVerso (oltre ovviamente a Giancarlo Giannini), siano da Oscar perenne alla carriera e pure alla memoria! Bova non si può proprio sentire, con quel suo accentino finto-siciliano da paura!! Certo, va anche detto che non si può vedere neanche Ricky Memphis che si sforza di far scendere una lacrimuccia a metà film, ma quello è un altro discorso...