Regia di Claudio Cupellini vedi scheda film
Un filmetto gracile e superficiale, semplice e su misura per il grande pubblico.
I mezzi sono grandi (produzione Universal), gli sponsor pure (Perugina), ma il risultato lascia a desiderare. Il problema principale sembra essere una sceneggiatura debole e sfilacciata, che non si preoccupa di definire i personaggi, e anche il percorso morale compiuto dal protagonista rimane sfocato. Per la verità, uno dei pochi dialoghi discreti che dava qualche pennellata interessante ai personaggi è stato tagliato in sede di montaggio (come si vede nel DVD). Vuol proprio dire che gli intenti erano altri, come il creare un prodotto semplice per il grande pubblico. A volte però mi chiedo se veramente esso punirebbe un prodotto che punti un tantino sopra l'asticella. Probabilmente invece lo premierebbe.
Passiamo però agli attori. Argentero rimane sempre sul registro della quasi-farsa, e si limita ad offrire un'interpretazione grossolana, e a tratti sopra le righe. La ragazza, invece, forse recita con maggiore efficacia, anche perché non tenta mai di far ridere costruire improbabili caricature. L'unico che riesce a dar vita, con il suo modo di fare, ad un personaggio di qualche consistenza è la vecchia volpe Ivano Marescotti. Il suo riccone spocchioso, furbastro, cinico e beffardo è secondo me riuscito. Marescotti è un attore che lascia sempre il segno nei film che interpreta, e che riesce meglio di tutto nei personaggi antipatici e persino odiosi. Neri Marcorè lavora per la pagnotta (bella grossa, credo), e tradisce una certa aria di sufficienza, da divo come è ormai diventato. Alla fine riesce a non sfigurare, ma nulla più.
La satira del mondo dell'edilizia e dei costruttori truffaldini è facile facile, di grana grossa e troppo farsesca per cogliere nel segno.
Quanto alla regia, la tecnica non disprezzabile mi ha fatto pensare che Cupellini sarebbe stato capace di qualcosa di più, con un altro copione e altre richieste della produzione.
In generale, è una pellicola che non riesce a conquistarsi la piena sufficienza. Riesce a tratti a far sorridere, e si riesce a guardarla fino in fondo, in qualche modo. Ma questi mezzi produttivi erano degni di miglior fine. Come si vede negli extra del DVD, la troupe e gli attori si divertirono un sacco sul set; lo spettatore, dal canto suo, si diverte invece di meno.
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