Regia di Claudio Cupellini vedi scheda film
Mattia frequenta un corso di cucina a base di cioccolato spacciandosi per l'egiziano Kamal. Il vero Kamal è un operaio buontempone che per colpa di Mattia si è spaccato entrambe le braccia. Il sostituto, pur pasticciando, riuscirà a portare a termine il corso e anche, già che c'è, a infiocinare la bella collega, nonostante la delusione di lei per la salva di menzogne a partire dalla falsa identità.
Un grave cumulo di scorie trash viene a formare questo Lezioni di cioccolato, davvero un titolo imperdibile per chiunque segua il cinema italiano di mezzi modesti e di idee men che miserrime. La sceneggiatura di Fabio Bonifacci e Christian Poli è un inno alla spensieratezza e alla faciloneria, di fattura grossolana in maniera esasperante, nella quale si inseriscono a perfezione le limitate capacità espressive di un protagonista preso dalla tv spazzatura (Luca Argentero, ex Grande fratello, che peraltro in seguito imparerà a recitare - ribadiamo: in seguito) e la confezione del film non fa nulla per sembrare meglio di ciò che è, cioè prototelevisiva, in parole povere. Ma la povertà è la caratteristica essenziale del lavoro, soprattutto in tema di spunti, di situazioni e di dialoghi: tutto è chiaro fin dai primi minuti, il finale lieto in maniera smodata è l'unica possibile via d'uscita per una storia che si propone ostinatamente dal suo incipit come prodottino di mero intrattenimento facile da seguire, rassicurante nei contenuti - e chissenefrega del senso e della logica. Nel cast compaiono parecchi volti noti, di provenienza disparata: Hassan Shapi innanzitutto, ma anche Violante Placido, Neri Marcorè, Ivano Marescotti, Vito, Monica Scattini, Francesco Pannofino e Rolando Ravello. Tanto è stato il successo (!) che 4 anni più tardi è arrivato il sequel, Lezioni di cioccolato 2, diretto però da Alessio Maria Federici. 1,5/10.
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