Regia di George Hickenlooper vedi scheda film
Il regista mette in immagini l'ascesa e il declino (dalle stelle alle stalle si potrebbe dire) di Edie Sedgwick icona della cultura pop americana lanciata dalla Factory di Andy Warhol e morta molto giovane (a soli 28 anni per un'overdose di eroina).
Ben resa sullo schermo dall'ottima interpretazione di Sienna Miller la donna,bella, ricca e psicolabile, si ritrovò all'improvviso al centro dellascena dentro a un universo artistico in controtendenza e rimase così intrappolata (era inevitabile in quegli anni) nella spirale distruttiva fatta di sesso e droga.
Catapultata al centro della scena, sospesa fra arte e rock'n'roll, non riuscì mai a trovare il giusto equilibrio tra il mondo effimero di Warhol e quello impegnato di Bob Dylan col quale si dice che avessse avuto una relazione sentimentale.
Non ebbe comunque una vita facile a causa della sua fragilità (veniva da un passato abbastanza tragico segato da un incesto e dalla morte altrettanto prematura del fratello oltre che da anoressia e tossicomania che le causarono anche un ricovero in manicomio).
In altre mani poteva essere un grande film ma in quelle di Hickenlooer purtroppo non riesce ad andare oltre una risicata sufficienza soprattutto per il fatto che il regista non riesce a rendere abbastanza credibile la cinica atmosfera di quel periodo e che lascia troppo sullo sfondo la città di New York.
Buone anche le prove di Guy Pierce (Warhol) e Meredith Ostrom (Nico, altro nome di punta della Factory).
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