Regia di Valerio Zanoli vedi scheda film
Dopo i cani che decidono di fare i pompieri, avevamo proprio bisogno di nani cestisti. Non fa neanche piacere rilevare la pochezza dell'assunto moralistico, cioè che ognuno - di qualsiasi colore o statura o pensiero - possa farcela, basta lo voglia veramente. Ideologia, peraltro, che in The Minis assume connotati quasi mefistofelici: perché da una parte condanna lo sfruttamento mediatico di chi la società rifiuta, dall'altro se ne fa promotore a gran voce. Nonostante nessuno se lo sia filato, questo obbrobrio di Valerio Zanoli, bergamasco emigrato a Venice Beach, porta sulle spalle un arsenale istituzionalizzato che, tra Gardaland, McDonald's, Yahoo, Last Minute Tour, "la Repubblica", "Gazzetta dello Sport" e addirittura "Topolino", identifica alla perfezione un'anima tragicamente divisa in due, ma con dolo. E a nulla serve lo specchietto per le allodole della Fondazione Cannavaro-Ferrara, bacino di parte dei proventi: l'asso del calcio doppia Dennis Rodman, altri suoi colleghi prestano voci regionali ai nani, la pista sonora sembra venir fuori da una vecchia vhs Stardust, tutto si presenta come un porno da quattro lire e l'operazione puzza di Barnum lontano un miglio. Ma almeno pellicolacce ruvide come She-Freak avevano una loro ragione, seppur condannabile: qui si sta con la bocca aperta perché non si può credere a ciò che si vede.
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