Regia di Etgar Keret, Shira Geffen vedi scheda film
VOTO : 6/7.
In tempi come questi, in cui parecchi film neanche arrivano dalle nostre parti, possiamo ringraziare Moretti che sdogana qualche piccolo film che altrimenti rimarrebbe nell’anonimato, più per passione che altro, visto che poi non si rivelano praticamente mai successi.
Questo “Meduse” ci racconta diverse storie ambientate a Tele Aviv.
Tra un matrimonio, la comparsa di una bambina sulla spiaggia nella vita di una ragazza appena abbandonata dal ragazzo e la difficile integrazione di una filippina che si scontra con le resistenze di un’anziana che di lei non ne vuole sapere, pensando sempre al legame indissolubile che la lega alla sua terra.
Semplice e leggero nell’esposizione si giova di buone immagini e di un contenuto sentito ed abbastanza importante.
I personaggi di cui parla sono alla mercè della vita, ma anche di fronte a circostanze avverse trovano la forza per andare avanti nel loro animo.
Sicuramente lo scorcio migliore è quello dedicato alla trasognante ragazza che dopo un incidente rivive i ricordi del suo passato (con il gelataio che si materializza magicamente) ed i registi riescono a regalare momenti poetici e toccanti (la madre all’ospedale che non si accorge che la figlia cerca un contatto con la mano).
Un po’ corto, sono un po’ avverso ai film che durano 70 minuti, ma nel complesso è soave e particolare e riesce a regalare un’emozione genuina, senza utilizzare situazioni gratuite.
Non è poco.
VOTO : 6/7.
Per essere un esordio direi che ha le idee chiare.
Azzecca alcune sequenze molto profonde e crea un'atmosfera generale riuscita.
VOTO : 6/7.
Per essere un esordio direi che ha le idee chiare.
Azzecca alcune sequenze molto profonde e crea un'atmosfera generale riuscita.
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