Regia di Etgar Keret, Shira Geffen vedi scheda film
Come meduse tre donne fluttuano a causa delle correnti alla ricerca del proprio destino.E come le meduse sono capaci di sopportare qualsiasi urto.Un film israeliano in cui la politica non entra neanche di striscio ma che si muove su coordinate più surreali.E'il film d'esordio di una coppia di scrittori(lei anche regista teatrale) e stupisce per padronanza del mezzo cinematografico,sorretta anche da una scrittura di altissima qualità.Un concerto musicale senza strumenti solisti in cui l'acqua,grande conduttore di suoni è il trait d'union.Elemento acquatico che ricorre in tutte e tre le storie raccontate che hanno come punto di partenza comune un matrimonio:la coppia appena sposata non può andare in crociera perchè lei si è rotta una gamba e nell'albergo in cui stanno lei ha la fissazione della vista sul mare e di fuggire dai rumori del traffico,la cameriera che incontra una bambina con salvagente che sembra uscita dalle acque e che la cambia la vita,la badante filippina che passa da un lavoro all'altro cerca di non recidere il legame col proprio figlio lontano e gli regala il modellino di una barca.E ancora l'episodio della cameriera ha una chiusura che ricorda Lezioni di piano della Campion:la cameriera si immerge nel mare per inseguire la bambina col salvagente che aveva creduto di vedere e quasi annega prima di vederla e di essere salvata.E'un piccolo film che dura meno di 80 minuti ma in questo tempo brevissimo riesce a dire molte cose.Colpisce il cromatismo tutto virato al celeste e al blu(del resto forse non poteva essere altrimenti),colpisce la spontaneità dei vari personaggi tutti figli di dei minori che cercano di vivere alla meglio pur facendosi trasportare dalla corrente,colpisce la bravura degli attori alle prese con storie talmente minimali da essere impalpabili.A livello stilistico lo avvicinerei a Inarritu ma il tocco dei due israeliani è molto più lieve,le vicende raccontate non hanno la sanguigna arrembanza di Amores perros o il tragico fatalismo di Babel.Qui al massimo una moglie chiede al marito se lui l'ha tradita(con una poetessa che si suicida) o una madre buca l'appuntamento con la figlia.Tel Aviv città associata ad avvenimenti ben più grevi è un ottimo sfondo per un film minimalista che termina nella fiaba....
regia stilisticamente apprezzabile
regia stilisticamente apprezzabile
ottima prova
la bambina col salvagente,bellissima e inquietante
ottima prova
ok
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