Regia di Ben Affleck vedi scheda film
Ogni giorno negli States scompaiono duemila bambini. Il dato è impressionante e il thriller poliziesco che Ben Affleck ha scelto per esordire dietro alla macchina da presa parte da qui, e dal bestseller La casa buia (edito in Italia da Piemme) scritto da Dennis Lehane, vale a dire il celebrato autore di Mystic River. Continua a scorrere il sangue sotto il selciato delle periferie urbane degradate. Nella circostanza siamo nel quartiere Dorchester di Boston, dove la piccola Amanda viene rapita, non si sa da chi e non si sa per cosa, visto che la madre è una cocainomane alcolizzata e il padre una pura superstizione. La polizia, guidata dal capitano Jack Doyle, non vuole intralci nelle indagini, ma deve chinare il capo di fronte alle decisioni della famiglia della fanciulla, decisa a ingaggiare una coppia di detective, affiatata nel lavoro così come nella vita privata. La prima parte del debutto di Affleck vive delle atmosfere, delle complicità e delle corruzioni spirituali di Lehane e del grande Clint: il marcio è ovunque e il puzzo arriva in sala con spedito olezzo. Gli attori sono da paura, dal fratello del regista Casey ai mostri Freeman e Harris. Verso il finale l’intreccio si sfalda e la tensione cala, l’esito è scontato e il disagio dall’esistenziale si sposta su altri luoghi annoiati e impuri.
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