Regia di Gregory Hoblit vedi scheda film
Thomas Crawford scopre che la giovane moglie Jennifer lo tradisce con il poliziotto Robert. Decide così di vendicarsi ferendo gravemente la moglie alla testa. Il caso sembra chiaro e semplice, eppure non sembrano esserci prove contro il meschino Crawford.
Un racconto lento, a tratti noioso per quanto prevedibile. Laddove tutto si conosce, la spina dorsale che regge lo scheletro di una sceneggiatura dai dialoghi non incisivi, è l’interpretazione di Anthony Hopkins; il suo sguardo magnetico e quel suo modo di rendere suo un personaggio dalle molteplici sfaccettature, il modo in cui ne veste i panni, è sensazionale. Neanche la presenza di Ryan Gosling riesce a far distogliere lo sguardo da Hopkins padrone di ogni scena che attraversa.
Non fosse per quel senso di ipnotismo causato dalla recitazione degli attori protagonisti, lo spettatore perderebbe l’interesse per ciò che viene raccontato dopo i primi dieci minuti, in parte anche per quell’impostazione da serie televisiva in cui Gregory Hoblit si è fatto le ossa, e si vede.
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