Regia di Gregory Hoblit vedi scheda film
Los Angeles. Un ingegnere facoltoso, Thomas Crawford, spara alla moglie, quando scopre che lo tradisce, ma non la uccide. L’uomo viene arrestato quasi subito dal tenente Nunally. Per il processo, viene nominato come avvocato dell’accusa, Beachum, dell’ufficio pubblico distrettuale, giovane ambizioso e con la fama di avere all’attivo il 97% di condanne.
L’imputato è reo confesso, quindi l’avvocato snobba il caso e si presenta alla prima udienza impreparato, subendo una sonora sconfitta: la pistola requisita all’ingegnere al momento dell’arresto risulta non aver sparato; il testimone dell’avvocato, il tenente Nunally, proprio colui che ha arrestato l’imputato, aveva una relazione con la moglie dello stesso.
Il prestigio di Beachum traballa, ma il giovane avvocato non demorde e dopo aver ottenuto nuovamente l’incarico che gli era stato tolto, si concentra sulla ricerca dell’arma del delitto… Alla seconda udienza, non riuscendo a portare nuovi elementi, l’imputato viene scagionato da ogni accusa.
Ormai libero, Thomas intende portare a termine il lavoro già iniziato e autorizza la direzione dell’ospedale a staccare la spina della macchina che tiene la moglie ancora in vita. Riuscirà il giovane avvocato a fare in modo che ciò non avvenga? E davvero, quel criminale che si sta prendendo gioco della legge, riuscirà a farla franca?
Un film ben diretto dal regista Gregory Hoblit che dimostra che si può realizzare un buon thriller anche con poche azioni e senza una sceneggiatura cervellotica che appesantisca la storia. I dialoghi brevi, semplici e le scene fluide catturano l’attenzione dello spettatore e allo stesso tempo lo tengono col fiato sospeso, non per capire chi sia il colpevole, ma per vedere la giustizia trionfare.
La mente sopraffina di un criminale capace di tenere sotto scacco l’intero sistema giudiziario e l’onestà di un avvocato che preferisce perdere la causa piuttosto che vincerla in maniera sleale, sono gli elementi che si contrappongono e che rappresentano il punto di forza della narrazione.
Un ruolo da istrione per il premio oscar Anthony Hopkins. Ottima l’ interpretazione di Ryan Gosling nei panni del rampante avvocato, determinato a inchiodare il criminale anche a rischio di vedere vanificata per sempre la sua brillante carriera.
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