Espandi menu
cerca
Next

Regia di Lee Tamahori vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Paul Hackett

Paul Hackett

Iscritto dal 2 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 71
  • Post -
  • Recensioni 1603
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Next

di Paul Hackett
2 stelle

Chris Johnson (un Nicolas Cage ai minimi storici della sua carriera e col labbro inferiore più pendulo che mai) è un personaggio dai notevoli talenti: illusionista per mestiere, baro di casinò per opportunità, chiaroveggente per misteriosa vocazione, esperto di combattimento corpo a corpo per motivi ancora più imperscrutabili. L'FBI, nella persona dell'agente Callie Ferris (Julianne Moore, incomprensibile la sua partecipazione a questa porcata di film), lo insegue per utilizzare i suoi poteri al fine di sventare un terribile attentato con una bomba nucleare a Los Angeles (da parte di un gruppo di aitanti giovani terroristi dall'accento tedesco e francese... ma non chiedetemene i motivi, mi sono addormentato per una ventina di minuti e mi sono perso eventuali spiegazioni). Johnson inizialmente celia, comprensibilmente ritroso all'idea di salvare qualche milione di persone, preferendo correre appresso alla bella fig... liola di turno (c'è anche da capirlo: si tratta di una Jessica Biel prosperosissima, ancorchè del tutto inadeguata alla recitazione), poi, quando scopre che anche gli euroterroristi lo stanno braccando per motivi opposti all'FBI, mettendo a rischio l'incolumità della fanciulla di cui sopra, finalmente si sveglia dal suo torpore e decide di mettersi al servizio del bene comune. Indegnamente tratto da un racconto del grande Philp K. Dick, al solito violentato nella trasposizione su grande schermo, "Next" è probabilmente uno dei film più cretini della storia del cinema, utilizzabile solo in maniera surrettizia come pellicola comica, a cagione di una sceneggiatura colabrodo, di dialoghi incredibilmente stupidi e di un protagonista che non cambia espressione per un solo attimo di circa 100 interminabili, pallosissimi, minuti (anche se, come detto prima, una ventina me li sono risparmiati con un tempestivo ed irresistibile sonnellino). Ennesima regia incolore del neozelandese Lee Tamahori che, dopo il suo promettente esordio di "Once were warriors" praticamente non ne ha più imbroccata una. Voto pessimo.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati