Regia di Lee Tamahori vedi scheda film
I capelli improbabili e improponibili di Nick Cage sono i veri protagonisti di questo filmetto: hanno vita propria, una personalità tamarra, e soprattutto sono più espressivi del Cage stesso, il quale neanche s'affanna ad evitare di avere quell'aria inebetita e perplessa (del tipo: mo' me casca il toupè, oppure: c'ho i debiti col fisco da pagare, muoviamoci). Lui immoto piglia un cazzotto e quelli fanno una piega, lui imperterrito bacia la bionda e quelli si eccitano, lui immobile evita pallottole come l'eletto e quelli svolazzano a destra e a manca. Livello di recitazione non sottozero ma allo zero assoluto, si muove col pilota automatico che però è ubriaco. Beh ma la sceneggiatura, quella sì che è interessante e pungente, certo come un herpes genitalis, un filino più fastidiosa; tra previsioni di soli due minuti (faccio in tempo ad andare al bagno?), poi il nostro eroe che si innamora, ricambiato, della prima ragazza che passa di lì per caso (quel pezzo di popputa figliola di Jessica Biel, ma è un'attrice?), che nella realtà neanche sotto droghe pesanti e torture da kgb gli si concederebbe, per non parlare del ridicolo finale e dei soliti effetti speciali finti come le ali di un pollo di peluche. In tutto questo è tristissima l'apparizione del mitico Peter "Colombo" Falk, speravo arrestasse Cage così il film finiva lì e lui si spupazzava la biondona, e via col porno-horror. Si salva solo la Moore, nel classico e ormai stufante ruolo della cazzuta e risoluta agente dell'FBI, appena ha visto Cage avrà pensato: "speriamo sia un film comico, non riesco a smettere di ridere, ma che si sarà mai messo in testa?" E questo è il vero mistero insolubile di questo film.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta