Regia di David Lowell Rich vedi scheda film
Diabolico spreco di attori per un poliziesco "per modo di dire".
JIM, L'IRRESISTIBILE DETECTIVE (1968)
Kirk Douglas in un film non ancora recensito da alcuno? Bisogna che lo veda, mi sono detto oggi pomeriggio quando ho notato che era in programmazione su Rete 4. Ma che fatica arrivare alla fine! E' un giallo? No, al limite, forse un giallo-rosa, anche se di morti ce n'è più d'uno: i toni sono quelli della commedia, comunque; le musiche anche. E suspense zero.
Kirk l'ho trovato in difficoltà, quasi insopportabile, per buona metà del film, impegnato com'è a passare per irresistibile nonostante i 51 anni compiuti e indubbiamente ottimamente portati. Il fisico è ancora atletico, non è quello il problema principale: il fatto è che anche da giovane non facevano per lui quei ruoli contraddistinti da frequenti mezzi sorrisi ed ammiccamenti che dovrebbero far cadere ai suoi piedi qualsiasi donna.
La storia si fa strada con gran fatica, sotto la direzione di un regista che d'altra parte non è che abbia realizzato titoli di gran successo, David Lowell Rich. Si sarebbe tentati di interrompere la visione dopo una mezz'oretta in cui più volte vien da pensare che solo un attore dotato di altre caratteristiche, particolarmente di ironia, avrebbe potuto reggere la parte: diciamo un Roger Moore. Nell'ultima parte Douglas è nettamente più a suo agio perchè nel film c'è più azione. Ma anche il finale non è gran chè.
E poi c'è un altro ottimo attore come Eli Wallach anch'egli del tutto sprecato per il taglio sicuramente da commedia dato - penso con suo disappunto - al suo personaggio, l'avvocato di una donna accusata di uxoricidio di cui Jim il detective è guardia del corpo.
In tribunale, discorsetti "quasi comici" che però non so chi possano far sorridere.
E poi c'è lei, Sylva Koscina, lo spreco maggiore perchè la sua è una parte da coprotagonista e lei aveva in tanti anni in Italia già dimostrato di essere adatta a quel tono da commedia che si era voluto, penso, dare al film; ed invece la sceneggiatura non le offre proprio la possibilità di dimostrarlo. Ha 35 anni, uno di meno di quelli che aveva Marylin quando ci lasciò nel '62. E ancora, sei anni dopo, gli americani cercano un nuovo sex symbol che la sostituisca. Si stanno facendo sfuggire Virna Lisi, 33 anni, che dopo alcuni film non ne può più e tornerà presto in Italia, o forse è già tornata, pagando una grossa penale (e non ha voluto posare nuda su Playboy). Il più bel viso che si possa immaginare. Il viso di Sylva, anche lei presentata come la risposta italiana a Marylin, è sempre bello ma non ha più la freschezza di quello di dieci anni prima, però il corpo è rimasto grandioso; e l'hanno lanciata su Playboy a seno nudo, quel seno che nel film fanno intravvedere anche troppo spesso e che lei, col suo accento slavo e la simpatia schietta che sempre ebbe, dichiarò ancora anni dopo essere "duro come il marmo di Carrara" e che purtroppo determinò la sua fine precoce, a soli 61 anni di età. Alta, slanciata, elegante, sempre ottimista, era ancora una bellissima donna.
Ah, dimenticavo. Per favore, cancellate dalle Note la frase "....è tornata in Italia a interpretare farse erotiche". Semplicemente perchè non è vero.
Il film, mi spiace dirlo, per me non arriva alla sufficienza.
..............................................................................................................................
La recensione precedente (IL CORAGGIO E LA SFIDA, 1961) del 29.11.16
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta