Regia di James Mangold vedi scheda film
A dispetto della calorosa accoglienza da parte di certa critica di professione, soprattutto oltreoceano, mi rincresce dover ammettere una parziale delusione. Non che sia brutto, intendiamoci. Anzi, lo apprezzo e lo promuovo senza remore (voto: 3,5/5). Solo credevo mi avrebbe conquistato in misura maggiore, rispetto al tiepido interesse infine provato.
Liberamente ispirato al racconto omonimo di Elmore Leonard, a sua volta già trasposto nel film del 1957 diretto da Delmer Daves, ogni raffronto mi è purtroppo (o per fortuna?) impossibile, non avendo avuto esperienza dei precedenti. Ad ogni modo, l'intreccio del qui presente mi è parso assai buono nei presupposti e nel suo potenziale, sebbene lasci lievemente interdetti in alcuni frangenti. Vuoi per la prevedibilità di certi risvolti, oppure per l'impressione affatto vaga di forzature e inverosimiglianze in qualche occasione, a mio avviso si sarebbe potuto aspirare a un risultato superiore.
Dei personaggi, nostro malgrado, pochi saranno invero capaci di motivare l'attenzione e la partecipazione emotiva in maniera profonda. Probabilmente per colpa di una costruzione in generale fredda e distaccata. Il merito dei più riusciti è quindi da attribuirsi ai rispettivi interpreti e loro soltanto. Russell Crowe (Ben Wade) e Christian Bale (Dan Evans) rientrano per buona sorte nel numero, salvando pertanto l'intero progetto, trattandosi dei protagonisti. Tra i comprimari, invece, citerei almeno Ben Foster (Charlie Prince), forse la vera sorpresa del film, assorto alla perfezione nella parte, più volte in grado di rubare la scena nonostante la giovane età.
Dan Evans, un povero contadino, assiste per caso a una rapina: il pericoloso Ben Wade ha assalito una diligenza, impadronendosi del denaro. In seguito il fuorilegge viene catturato e tenuto lontano dalla sua banda, che potrebbe tornare indietro a liberarlo. Il compito di condurlo in treno per l'impiccagione fino al forte di Yuma, in Arizona, spetterà a una scorta alla quale aderirà proprio Dan, il miglior tiratore della città...
Marco Beltrami è capace di lavori migliori. Oppure semplicemente la sua musica è qui sottoutilizzata.
La trama, essenzialmente.
Scelte di ordinaria direzione, non cade in sbavature negative, ma nemmeno punta all'eccellenza.
Ben Wade. Rilassato, con poco sforzo consegue questo compito per lui facile.
Dan Evans. Non la sua prova più rinomata, ma resta comunque dignitosa.
William Evans. Senza infamia e senza lode.
Byron McElroy. Ruolo minore ma degno di nota.
Charlie Prince. Un comprimario assai efficace, rimane impresso nella mente. Bravo.
Doc Potter, il veterinario.
Alice Evans, personaggio se non secondario addirittura terziario.
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