Regia di James Mangold vedi scheda film
Rifare un film, considerato un classico nel suo genere, e' sempre un'operazione complicata. E il piu' delle volte non necessaria. Se poi il genere in questione, e' quello oramai morto e sepolto del Western, ancor di piu', anche sul piano commerciale. A questo proposito appare persino sorprendente che questa nuova versione di "Quel treno per Yuma" sia riuscita comunque ad incassare circa 50 milioni di dollari in Usa. Segno che gli sforzi della produzione, specie nell'allestire l'importante cast, sono stati almeno parzialmente ripagati.
Il regista James Mangold, solitamente bravo nel dirigere gli attori, si e' tuffato nell'impresa sicuramente conscio dei rischi che essa aveva. E ha dimostrato coraggio e passione; anche se avere in squadra gente del calibro di Russel Crowe e Christian Bale, oltre ad essere un'occasione piuttosto ghiotta, facilita non poco le cose.
Il ricordo del film originale e' personalmente un po' sbiadito con il tempo. Di sicuro Mangold dilata i tempi della narrazione, cercando di dare un taglio poco action (solo 2/3 sparatorie) e ancor piu' psicologico al film, puntando tutto sull'incontro, piu' che sullo scontro, delle personalita' (e della moralita') dei due protagonisti: rende poi piu' fragile la figura di Dan Evans (menomato qui fisicamente, un po' come Stallone nel suo vecchio "Copland", film simile per sviluppo e tematiche) e aggiunge qualche personaggio. Pero' il tutto funziona francamente solo parzialmente.
"Quel treno per Yuma" alterna infatti alcuni momenti apprezzabili, a molti altri piuttosto stanchi. Inutile ad esempio il recupero di certe situazioni dei peggiori spaghetti Western. Il film funziona bene solo nella sua solida parte centrale, che regala piu' sfumature rispetto all'originale, bei dialoghi e ottime battute, in particolare al personaggio del carismatico rapinatore Ban Wade, al quale il solito sornione ed impagabile Russel Crowe, riesce a dare sfacciatamente un gran bel fascino.
Il problema e' che il film manca a livello di scrittura di credibilita'. Innanzitutto perche', in qualsiasi momento del film, si ha ben piu' di una sensazione che il tenebroso e colto Ben Wade possa liberarsi facilmente dei propri guardiani. Per non parlare di tutta la sequenza finale: qui si eccede veramente troppo. Si rimane facilmente perplessi nel vedere l'antieroe Evans, comunque ben interpretato (per quanto gli e' possibile) dal sempre mimetico Christian Bale, un semplice colone, per giunta zoppo...correre...saltare sui tetti...sparare...ed evitare pallattole quasi meglio di Ethan Hunt in MI:3.
Ma chi, specie tra gli appassionati del genere e gli amanti di Russel Crowe, riuscira' ad essere indulgente a tal proposito, riuscira' comunque ad apprezzare positivamente questa nuova rivisitazione. Il sapore del vecchio (nuovo) West, si riesce comunque a sentire ed apprezzare. Voto: 7
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