Regia di Julian Jarrold vedi scheda film
Infanzia, vocazione e prime esperienze di Jane Austen, giovincella aspirante scrittrice nella campagna inglese del primo Ottocento. Il padre pastore anglicano, la cugina nobile scappata dalla Francia dopo la Rivoluzione. Lei è inquieta, e dei suoi spasimanti locali non vuole saperne, anche se loro potrebbero risollevare la condizione della famiglia. L'arrivo di Tom Lefroy, mandato in esilio dallo zio tutore per levarlo dai bagordi londinesi, fa saltare il fragile equilibrio campestre. E la giovane scrittrice conosce l'amore, con tutte le sue complicazioni sociali. Il film è come uno se lo aspetta, accademico e relativamente elegante, con musiche finto-ottocentesche, esagerazioni proto-femministe e bei paesaggi. L'idea era di raccontare la storia della giovane Austen come se fosse un romanzo della stessa; ma scrivere dei dialoghi credibili in stile Orgoglio e pregiudizio era impossibile. Sceneggiatori e regista, di provenienza televisiva, fanno del loro meglio, come anche Anne Hathaway, che è tanto carina, ma tanto americana nei modi. Per fortuna, i registi le hanno affiancato in ruoli di contorno attori del livello di Maggie Smith, Julie Walters e James Cromwell.
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