Regia di Russell Mulcahy vedi scheda film
La saga di Resident Evil ha quantomeno un primato: è la prima trilogia di film tratta da un videogioco. Con questa premessa il risultato è piuttosto sicuro, blindato. Un modello, un "pattern" per dirla con gli inglesi, facilmente riconoscibile e poi si va con le variazioni sul tema. Gli appassionati ricordano principalmente l'uscita, nel 1996, del primo videogioco della saga, uno "sparatutto" che rimestava le mani nel citazionismo di genere di un tipo di cinema estremo. La struttura della trilogia è banale ma riconducibile a un mix di azione alla Lara Croft con la mitologia dei morti viventi tanto cara a certo cinema horror. La trama di questo film, al solito, è al tempo stesso banale e incomprensibile: Alice, la tostissima protagonista, viene rispedita sulla Terra, ormai desertificata e in mano a gruppi incontrollati di zombie, alla ricerca di un luogo ancora non devastato dal virus in un susseguirsi di scene che, se non si sta al gioco, scivolano sempre sull'orlo del ridicolo. La lotta di Alice consiste in uno scontro dopo l'altro (un quadro dopo l'altro se si resta nell'immaginario da Playstation) e l'adrenalina - seppur decerebrata - a tratti arriva. Per lo spettatore meno coinvolto resta il corpo misterioso, mutante, futuribile, magnifico di quel neo alieno dello schermo che è Milla Jovovich: incantevole, androgina, bella da far paura.
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