Regia di Russell Mulcahy vedi scheda film
La major hollywoodiane ripescano un mestierante come l’autraliano Mulcahy, affidandogli un progetto di maggiore prestigio (almeno a livello di incassi), rispetto alle fiacche produzioni in cui era caduto il celebre regista di “Highlander”. Occorre, però, dire che a parte una caldissima fotografia e una scenografia post-atomica congeniale al regista (ritorna subito in mente il suo “Razorback”), c’è poc’altro da ricordare. La sceneggiatura, da quanto è incapace di vivere di vita autonoma, pare più lo script di un episodio di un serial televisivo piuttosto che di un prodotto per il grande schermo. Ci sono sparatorie (alla lunga ripetitive), zombie, animali mutanti, tuttavia il coinvolgimento resta basso per la mancanza di un soggetto forte. Moltissime le citazioni (o furti?), dal primo “Resident Evil” (i dispositivi letali), passando per “Matrix” (azioni acrobatiche mirabolanti, ma anche i personaggi clonati e soprattutto i poteri telepatici), "Il Giorno degli Zombie" (Addestramento degli zombi) e persino “Zombi 3” (gli uccelli infettati dal morbo). C'è anche qualche strizzatina d'occhio ai western e a "Mad Max II". Si rivedono i dobermann “zombificati” (seppure alcuni in computer grafica), bella la Las Vegas invasa dal deserto. Colonna sonora buona (è una variazione di quella del primo episodio), interpretazioni non trascendentali. Migliore rispetto a “Resident evil – Apocalypse”, ma troppo povero nei contenuti. Voto: 5.5=
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