Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film
Se facessimo un grafico qualità-tempo dei film di e/o con Vincenzo Salemme verrebbe fuori il simboletto della Nike nell’altro senso. I primi film da lui diretti non erano così malvagi, roba che forse in un teatro stava meglio, ma comunque nulla d’estremamente brutto; col tempo però sono un po’ peggiorati (mai visto “A Ruota Libera” con Ceccherini/Arcuri/Ferilli, ma mi fido dei pregiudizi) fino a che non ha lavorato con i Vanzina nell’agghiacciante “Olè” per poi tornare regista con “Sotto Mentite Spoglie” che, per quanto possa far schifo, non sarà mai peggio della sua locandina e, soprattutto, di Olè.
Dunque: si contano su un palmo di una mano le commedie italiane degli ultimi 20 che non si basano sugli equivoci; il cinema italiano stesso è una commedia degli equivoci, inoltre non c’è pellicola italiana degli ultimi anni dove tutti i personaggi non stiano costantemente a smanettare coi cellulari, per quel fatto che è tanto divertente mettere in mostra le nostre manie e bla bla bla e siamo italiani e siamo così e siamo cosà e quindi telefonini, messaggini, battute divertenti sul fatto che non c’è campo, sulle tacchette, sulle suonerie e vai avanti così.
Figuratevi cosa può essere un film italiano che si chiama SMS e che parla di equivoci dovuti ad un sms e ai conseguenti adulteri scaturiti!
Salemme e Panariello (nel film) sono due amici, fanno gli avvocati, vivono in case che, oltre a somigliarsi tra loro (per me hanno usato la stessa), sembrano essere quelle del Kinder Colazione e cenano spesso assieme con le relative consorti.
Salemme sta con una bionda (Lucrezia Lante Della Rovere) ed hanno due figli ignobilmente adolescenti attorno al quale il regista non si è voluto esimere dal creare una costellazione d’amicizie e modi di dire improbabili quali “uno sballo preciso” ed altre cose che qui a Roma (per la prima volta scenario di un’opera salemmiana) non se so’ mai sentite.
Panariello, invece, per chissà qual’arcana ed esoterica cagione, ha due ex mogli ed una moglie attuale, tettona più giovane e napoletana. Che succede? Succede che Salemme si sbaglia ed il messaggino romantico che doveva essere destinato alla moglie finisce nel cellulare della ceciona napoletana di Panariello che, probabilmente per le medesime arcane ed esoteriche cagioni che l’hanno spinta a sposare Panariello, decide di non mostrarsi né restia né offesa dall’improbabile short message e si scopa Salemme, innamorandosene financo.
Per alcuni minuti il film sembrava quasi normalmente non-bruttissimo, anche se la macchietta del personaggio cingalese che non sa né parlare né fare altro scoccia dopo cinque nanosecondi, ma basta che Salemme e la moglie inizino i preliminari sessuali per far sì che SMS acquisisca quella coloritura trash di film a basserrimo livello terrificante fatto di battute a sfondo sessuale come “m’hai purtat’ ‘o panettoooonee!! E mo ce penza ‘o zzampugnare a chistu bellu panettooooonee!”, con lei che dice a lui “Fai un urlo di piacere” e, peggio ancora, lei ignuda a cosce aperte su (brrr) Vincenzo Salemme che fa questo cavolo di urlo. Dovrebbe far ridere? Mh, mette un po’ d’imbarazzo e fa lo stesso effetto che fa vedere in mutande la suora che ti faceva l’asilo.
La comicità della scena è basata sul fatto che i due fanno i cretini al letto, ma Salemme dovrebbe far ridere perché dice cose come “ma che è sta cafunat’?”.
Vabbè. Iniziano gli adulteri, le scenette terrificanti con Brignano (personaggio secondario di contorno) che, in quanto personaggio italiano di una commedia italiana, tradisce la moglie con la bonàzza di turno. Brignano e l’adultera sono nel suo ufficio chiuso a chiave quando la moglie del comico bussa alla porta infuriata. Lui e l’amante si nascondono sotto il tavolo, non prima che il simpatico comico della Lazio abbia detto “ommioddio, Tiziana (DUE PUNTI) Mia moglie!!” (era necessario spiegarlo immagino). Ma poi perché si dovrebbero nascondere sotto ad un tavolo se la tradita è fuori da una porta?
Insomma, la storia prosegue, Salemme cerca di scollarsi la moglie di Panariello che invece sembra proprio avere una cotta, e giù colle varie scenette comiche MAI VISTE PRIMA di Salemme che cerca di non far scoprire a moglie ed amico della relazione.
Veramente elegante il momento in cui la moglie di Panariello fa una pompa a Salemme e questi (emettendo delle smorfie inverosimili) cerca di dettare per telefono alla sua segretaria un telegramma di condoglianze (“tante condoglianz’… shtop! ..no nun dicev’ a te! Tu continua…”). Vogliamo farla durare un po’ di più questa scena? Non lo so!
Detto questo, che altro si può dire? Mmmh, si… ok! Alla fine Salemme non riesce ad accannare l’amante ma si scopre anche che pure Panariello e la moglie di Salemme scopano da 20 anni pur non essendo mai stati innamorati (ma stiamo sempre parlando di Panariello? Quello del marsupio? Quello che imitava Renato Zero? Ah ok…). E quindi si potrebbe dire che ci sia un lieto fine; ognuno si scopa il partner dell’amico ad insaputa dell’altro, l’amicizia rimane, l’amore non scompare e noi italiani torniamo a casa con una morale ed un messaggio in più, qualcosa che nessuna commedia italiano poteva averci mai notato prima.
A postumi ho interpretato meglio il titolo: “Sotto Mentite Spoglie” allude ovviamente all’sms (il messaggino che la gente continua a chiamare sms quando sms sta per short message SERVICE e non short message, si dovrebbe chiamare SM), ma si potrebbe anche dire che sia un’allegoria del reciproco rapporto adultero che si crea nel quartetto di protagonisti. Sia Salemme che Panariello infatti si sbatacchiano delle donne che, oltre ad essere giustamente ignude nel momento dell’amplesso, non sono mai state messe al corrente di venir tradite anche dal proprio marito… quindi entrambi gli uomini stanno sotto mentite spoglie. Vabbè, faceva più ride sta cazzata del film di Salemme.
P.s. Salemme sta iniziando a somigliare sempre di più a Pippo Baudo
Voto: 4
HTTP://TUTTATTACCATO.SPLINDER.COM
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta