Regia di Oliver Hirschbiegel vedi scheda film
Sarà che avevo riposto troppe aspettative in questo film, ma sono rimasto piuttosto deluso. Insomma, non un pessimo film, ma si poteva fare di (molto) meglio. Non ci si annoia, ma nemmeno ci si appassiona. Come ormai sanno anche i sassi, trattasi del terzo (terzo!!) remake del "cult" di Don Siegel, "L'invasione degli ultracorpi", altrimenti conosciuto come "il film coi baccelloni". Stando alle notizie raccolte in rete, la genesi di questo film e' stata alquanto travagliata: prima pare sia cambiato il regista "in corso d'opera", poi è subentrato un nuovo regista che pure lui pare abbia avuto vari dissidi col produttore; e queste non sono solo cose da addetti ai lavori, perchè sono indicative dello spirito e del clima in cui un progetto cinematografico nasce e si sviluppa. Se ripenso all'originale di Siegel, basandomi sui vaghi ricordi che ne conservo, a me pare che questo film sia meno inquietante dell'originale, se facciamo le debite proporzioni e consideriamo la povertà di mezzi ed effetti speciali del lontano 1956. L'elemento di maggior richiamo per il grosso pubblico, va da sè, è la presenza di una superstar come Nicole Kidman, scelta sulla quale invece ci sarebbe da discutere, poichè il ruolo preoccupato, teso e nervoso della protagonista (peraltro non piu' di sesso maschile come nelle precedenti edizioni del film) forse non si attaglia alla perfezione al modello di un'attrice caratterizzata da un aspetto di donna algida, aristocratica, e (diciamolo) talmente "bella e impossibile" da chiedersi a volte se sia una creatura di questo mondo. Il problema della Kidman (paradossalmente) è da sempre proprio la sua bellezza un po' fredda che la rende spesso troppo poco umana e non sempre simpaticissima. La domanda è: ma c'era proprio bisogno di questo remake? A mio modesto parere, se si decide di mettere mano ad un piccolo classico del cinema, bisogna esserne altamente motivati. In questo caso io francamente non scorgo elementi innovativi o nuove ardite chiavi di lettura o nuove necessarie provocazioni
tali da giustificare l'operazione. Insomma, si è preso un soggetto "cult" arcinoto e lo si è riproposto, cambiando il sesso del protagonista, la location ed altri irrilevanti dettagli; per dire: sono spariti i grotteschi "baccelloni" dell'originale, ma in compenso il virus si propaga attraverso un mix di sputo e vomito (alla faccia del buon gusto!!!!!). Il cast. Detto dei dubbi sulla Kidman, da sottolineare che Daniel Craig (pur bravissimo altrove) stavolta è totalmente fuori parte. Se proprio vogliamo, possiamo aggiungere che il bambino che interpreta il figlio della Kidman è lezioso e insopportabile. Adesso però non vorrei aver dato l'impressione, a coloro che non hanno ancora visto il film, di una pellicola inguardabile. No, perchè il film ha anche alcuni momenti di notevole efficacia, tipo una fuga-inseguimento in macchina molto spettacolare...ma poi anche tutta la parte iniziale è realizzata in un ottimo crescendo di tensione, quando si accumulano indizi e segnali che l'epidemia sta montando. Ma il punto dolente qui è un altro: i problemi di questo film rispecchiano la fase di grossa crisi creativa del cinema americano. A parte il fatto che anche come remake poteva esser realizzato in modo assai meno banale, è proprio la scelta dell'ennesimo remake che denota mancanza di idee (come pure la scelta -orientata dalla medesima crisi- di andare a pescare tutti quanti, uno dopo l'altro, tutti i supereroi Marvel)... So di ripetermi, ma lo dico ancora una volta: gli sceneggiatori di Hollywood stanno raschiando il fondo del barile. Tra un supereroe, una commediola insulsa e un remake.
E allora sapete che vi dico?? Che preferisco rifugiarmi in un mondo dove i topolini fanno amicizia con gli sguatteri dei ristoranti parigini, o dove i pinguini surfisti cavalcano le onde. Almeno lì ci si diverte.
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