Regia di Oliver Stone vedi scheda film
L'assassionio di Kennedy rivisitato in un poderoso film-inchiesta.
E' un appassionante film-inchiesta, che ricostruisce uno degli episodi più oscuri, e direi anche vergognosi, della storia americana. Si può dire, infatti, che lo Stato si sia rifiutato di dare al popolo americano la verità su quanto veramente successe, e abbia invece gettato lì una bugia facile facile. Il merito maggiore della pellicola di Stone, tuttavia, non è quello di aver sfondato la porta del complotto e dell'omertà - visto che era stato fatto fin quasi da subito - ma di aver indagato con cura e ingente documentazione i torbidi eventi che scossero molti che avevano creduto nella bontà delle istituzioni statunitensi.
Il regista raccoglie infatti moltissimi documenti, testimonianze, interviste, e inserisce il tutto in una pellicola recitata, inframezzata però da spezzoni d'epoca. A volte questi vengono "finti" e riprodotti con perizia, altre volte sono proprio veri (su tutti il celebre filmato di Zapruder). L'abilità nell'assemblare e nel mettere ordine nel marasma di informazioni che circonda il caso Kennedy è notevole, perché appunto attorno ad esso si mossero una quantità di persone, dentro e fuori le istituzioni. Fu infatti una cospirazione di interessi a portare all'assassinio, perché il presidente, benché in modi e in campi diversi, aveva pestato i piedi ad una quantità di pezzi grossi e di pedine piccole, ma numerose. Un elemento che dal film emerge chiaramente è che il potere effettivo della CIA e del Pentagono è molto maggiore di quello assegnato ad essi dalla costituzione, e che forse è addirittura maggiore di quello del presidente. Finché dunque questi agisce secondo i loro desideri c'è da parte loro obbedienza e spirito di collaborazione; ma non appena le scelte e i programmi differiscono, allora tutto può accadere.
Tra i tanti personaggi notiamo svariati nomi famosi, magari in particine (come Jack Lemmon), che hanno dato interpretazioni incisive e spessore alle loro figure. Solo un attore è secondo me non del tutto all'altezza, e cioè proprio Kevin Costner. All'epoca era infatti sulla cresta dell'onda e forse fu scelto più per questo che per le sue doti interpretative. Altrove l'attore ha dato buona prova di sé, ma qui secondo me risulta solo passabile e non molto espressivo. Evidentemente il personaggio non era nelle sue corde.
Lo stile di Stone è veloce e nervoso ma, vista la mole di materiale da mettere in scena, finisce per essere quasi necessario. Il film va infatti seguito con attenzione, e richiede una certa dose di fatica mentale, se così si può dire. Il gioco però vale la candela.
Un Kevin Costner un po' apatico e non troppo convinto è l'unico vero difetto di un film appassionante, che ci tiene incollati sulla sedia nonostante la sua fluviale durata. All'epoca fece un enorme successo e suscitò un diffuso dibattito, che però non convinse chi ne aveva il potere a riaprire ufficialmente il caso. Ricordo che veniva proiettato nei cinema anche al mattino, per le scolaresche, occasione in cui lo vidi per la prima volta. Ne fanno ancora di questo genere di proiezioni?
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