Espandi menu
cerca
JFK - Un caso ancora aperto

Regia di Oliver Stone vedi scheda film

Recensioni

L'autore

GIMON 82

GIMON 82

Iscritto dal 7 marzo 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 107
  • Post -
  • Recensioni 467
  • Playlist 23
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su JFK - Un caso ancora aperto

di GIMON 82
10 stelle

"Piu' è grande la bugia,piu' la gente ci credera'......"

Una frase di Adolf Hitler,nientemeno che lui,il peggior "prodotto" della storia.Cita il famigerato dittatore Kevin Garrison Costner, per elevare il significato piu' "grande" del delitto Kennedy.Oliver Stone ritorna a parlare di storia e "politica",lo fa con stile diretto,non risparmiandoci nulla.Si inizia con immagini di repertorio,John Fitzgerald Kennedy,l'uomo della "nuova frontiera",una politica innovativa,aperta alla speranza di un futuro di pace ed uguaglianza.Le controversie non mancano,"La baia dei porci",le connivenze tra C.I.A. e mafia......Kennedy è anche figura amibivalente

Dallas 22 novembre 1963
Il sarto d'origine ebrea Abraham Zapruder è in piedi su un pilastro di cemento.Ha in mano una videocamera da 8 mm,vuole immortalare la figura carismatica del presidente Kennedy.Ore 12.30,il corteo presidenziale sfila dinanzi a Zapruder.4 secondi,solo 4 per porre fine ad un epoca.Per spegnere le speranze dei "negri" e diseredati,a un futuro d'un mondo pacifico,il presidente è vittima di un agguato,3 colpi,al collo,alla schiena,e alla testa.......il colpo fatale.
Chi è il colpevole? E' Lee Harvey Oswald,personaggio controverso.Oswald ha il viso prosciugato di male autentico.E' ambiguo e controverso.Eccellente la scelta di affidarne le "gesta"alla maschera del bravissimo Gary Oldman.Legato a doppio filo a C.I.A ed Unione Sovietica,Castrista o antiCastrista? Oswald è uomo avvolto dai misteri d'uno stato. Il governo americano e il rapporto Warren danno la loro "verita'".E' stato il gesto di un folle isolato ad uccidere JFK.Fine dei giochi......
E' il 1967,c'è un procuratore di quelli tosti,Jim Garrison,viso pulito e leale d'un Kevin Costner superbo.Garrison non crede alla teoria del "folle isolato".Vi è un complotto superiore,per spegnere Kennedy.La voce di Garrison è quella di Stone,una regia perfetta,pregna di polemismo e assetata di verita'.Il regista di New York è il cittadino onesto.Ama Kennedy,lo eleva nelle sue virtu' e nelle sue politiche progressiste.Assistiamo ad una prima parte caparbia,primi piani,piani sequenza e carrellate.La macchina da presa indaga,ci svela personaggi corrotti e malcelati.Joe Pesci,Kevin Bacon e Tommy Lee Jones,frequentatori d'ambienti sordidi,legati ad esuli cubani invisi a Fidel Castro.Stone ci presenta una galleria di personaggi "maledetti",omosessuali ed "attacabili" nelle loro posizioni.Ricchi uomini d'affari,ex piloti C.i.a, e marchettari eroinomani.La regia di Stone penetra in questo squallido sottobosco, ne ritrae magneticamente ambienti e caratteristiche.Garrison assorbe testimonianze,pregne di false verita'.Perchè muore un uomo come Kennedy? teorie politiche o complottistiche ci vengono svelati con retorica maestria.Stone si pone come paladino d'uno stato.L'America della liberta' e della democrazia che ha perso.Ha perso Kennedy,uomo di speranza,ha perso la battaglia contro bifolchi razzisti,o militari guerrafondai.Kennedy muore perchè deve distruggere la potenza nazionalistica, del patriottismo belligerante.Aprirsi al dialogo con Castro e la Russia,stati agli antipodi,anticapitalistici,è forse questa la colpa di Kennedy?
Ed è a questo punto che Garrison/Costner (Stone),incontra Mister X.Donald Sutherland è X,militare di lungo corso,colonnello dalla voce acuta.Egli svela lembi di verita' scomodi.Troppo forti per essere veri,registicamente si trattiene la rabbia e lo sgomento.Garrison,l'americano onesto,quello che vuole regalare un futuro migliore a mogli e figli,assiste impietrito.Ascolta la voce del collonello,una "storia militare"lunga 20 anni,seconda guerra mondiale,Guerra di Corea,conflitti in Indocina,Vietnam.....Gli States sempre protagonisti di guerra e morte.Perchè? il nazionalismo e il capitalismo passano dalle armi,bisogna vendere "dolore e morte".Il belligerantismo d'una nazione e la ricchezza  prodotte da divise militari e ferri al piombo.Kennedy è morto per volere d'un organismo potentissimo,il governo,la C.I.A., gli apparati militari.Con lui sono morti scomodi testimoni,incidenti "suicidi" ed "infarti" si susseguono in passaggi scaturiti da meravigliosi flashback in bianco/nero.La fotografia di forte impatto ci richiama all'attenzione,d' un percorso d'una nazione che "ha perso".Il governo "Insabbiatore",crea "colpevoli ideali",gestisce autopsie,e crea verita' "comode" a tutti.Il governo legato a personaggi diabolici,come Clay Shaw,sibillino e femmineo,un Tommy Lee Jones da Oscar.Vi è una cappa di silenzio enorme,scaturita da legami e connivenze simili e inverosimili.Il film di Stone acquisisce a questo punto una forte dose di "cinema verita'".Scardinando teorie e complotti,smascherando sudici  apparati e sinistri "gerarchi".L'America " venditrice e fautrice" di morte,invisa a Kennedy e il suo clan.Moriranno anche Martin Luther King e Bob,fratello di John Kenndey.Prosecutori del piano di John,d'un mondo nuovo,o una "frontiera" che riunisca tutti:,neri,bianchi e gialli.Senza guerre e dolore.Progetti utopici,ma sognatori nella loro complessa vitalita'.Si giunge in aula di processo,vi siedono giudici "gerarchi" e l'imputato ambiguo Tommy Lee Jones.La voce di Garrison rimbomba nella sala,cattura l'attenzione,va indietro di anni,ci restituisce la morte di Kennedy,pura e nuda.Immagini di repertorio,crude e macabre,a testimoniarne l'amara verita'.Una morte "insabbiata",mascherata da omicidio di follia.Oswald ne è solo pedina,capro espiatorio d' un piano superiore.Morira' anche lui,ucciso da un gangster nei sotteranei della polizia di Dallas.L'omicidio di Kennedy non giungera' mai ad una verita'.Stone ce lo racconta senza mezzi termini,in modo massimalistico,non tralasciando nulla,ed affidandosi ad un cast superlativo.Ripercorre le bugie e le mezze verita' d'una nazione grande e "Democratica".L'ultima parte processuale è semplicemente cinema con la C maiuscola.La regia diviene nervosa,è la voce di Garrison a parlare,protesta,proclama e diffonde il verbo del "giusto e libero".Per alcuni (quasi tutti) è un folle,ma è uomo libero,di parlare e dire la sua,di tralasciare dolorosamente moglie e figli.Non lo fa per egoismo e dimenticanza,ma per donare un "futuro migliore" alla sua progenie.Ma il futuro "migliore" non arrivera',sara' spazzato via il 22 novembre 1963,il 4 aprile 1968,e il 6 giugno 1968.Con queste tre date spariranno anche i sogni d'una fetta di popolo che non smettera' mai di credere e sperare........

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati