Regia di Adrienne Shelly vedi scheda film
Premetto che mi dispiace per la brutta fine della regista Adrienne Shelly, rimasta uccisa, mi sembra, per una lite esplosa per futili motivi, che qui compare anche come attrice nel ruolo della collega occhialuta e timida: lato umano a parte,dovendo esprimere un'opinione sul film, cercherò di non infierire, nonostante questa commedia saccarinosa e spesso fuori luogo negli eccessi di grossolaneria non si meriti alcun entusiasmo. Si dirà che ci vogliono anche i film gradevoli, per passare un'ora e più in pieno relax, ma qui ci troviamo di fronte a una pellicola che liquida violenza domestica, alcoolismo, fragilità sentimentale, donne frustrate nelle loro ambizioni e maltrattate con una superficialità che nemmeno nelle più stupide e mal riuscite commedie di cinquanta anni fa, i dialoghi sono oltre il demenziale ( fate caso agli accessi d'ira del marito manesco e prepotente), i ruoli sono clichés allo stato puro, e il finale "liberatorio" non valorizza per niente la scelta della protagonista di impugnare la propria indipendenza. Talmente bislacco e improbabile da suscitare risate durante momenti in cui non erano certo il traguardo ambito da chi lo ha realizzato, "Waitress" , tolto il discorso all'inizio è tanto brutto da diventare una parodia del genere, quasi un "cult".
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