Regia di Robert Redford vedi scheda film
Ci troviamo di fronte ad un film che si sviluppa seguendo tre fronti diversi: una giornalista che intervista un senatore sul futuro della guerra in Afghanistan e in Iraq, un professore universitario che cerca di spronare un suo brillante allievo, e la storia di due soldati sul fronte afghano. Tutto si svolge in contemporanea, nello spazio di un'ora (nel film) dilatata a un'oretta e mezza scarsa (in sala). Troppo poco per affrontare bene gli argomenti proposti, c'era bisogno di un maggiore approfondimento. La parte meno convincente secondo me è quella del duetto Streep-Cruise (nonostante la Streep sia davvero brava), perchè non dice effettivamente niente di nuovo. Piu' riuscita la parte di Redford nei panni del professore, nella quale si nota una certa sensibilità nei confronti delle problematiche giovanili, cercando anche di affrontarle e superarle. A 70 anni Redford sembra in grado di capire la nuova generazione molto meglio di tanti registi più giovani.
Alla fine un film non entusiasmante ma abbastanza gradevole, il mio voto è un 6.
Il mio voto è invece 1 (ma questo è un discorso che col cinema c'entra pochissimo) per il comportamento di Redford, Cruise, Pena e Garfield alla presentazione del film alla festa del cinema di Roma. Svignarsela di nascosto non appena le luci si sono spente, dopo essere rimasti in sala meno di cinque minuti, è un atteggiamento che ho trovato davvero maleducato. E controproducente anche... se fai vedere che ti annoia rivedere il tuo stesso film non è che gli fai una grande pubblicità...
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