Regia di Kevin Lima vedi scheda film
Il film si è rivelato migliore di quanto mi aspettassi, anche se non raggiunge certamente livelli d'eccellenza. Ho la sensazione che si sia cercato di proporre un'opera che potesse piacere al pubblico dei bambini, alle famiglie ed anche ad una certa fascia di adulti, ma così facendo temo che si rischi di non convincere nessuno di questi fino in fondo. Ci sono alti e bassi: l'idea non è peregrina, alcune situazioni sono simpatiche e strappano qualche sorriso, ci sono migliaia di citazioni di altri film Disney, ma il casting poteva essere più efficace, ci sono parecchi momenti di stanca e l'impressione finale è quella di un film di serie B. Comunque si può vedere.
Giselle è una ragazza a cartoni animati e conosce un principe con il quale sta per convolare a giuste nozze, quando la perfida regina Narissa per sbarazzarsi di lei la fa precipitare nel bel mezzo della caotica New York dei giorni nostri. Il principe arriva a New York per salvarla e riportarla nel mondo delle fiabe ma nel frattempo Giselle conosce Robert, un cinico avvocato divorzista....
Rob Marshall, Jon Turteltaub e Adam Shankman hanno rinunciato, per vari motivi, a dirigere il film. Alla fine l'ha fatto Kevin Lima. Molto mestiere ma poco coraggio.
Trentaduenne al tempo delle riprese (ma in certe scene dimostra anche quaranta anni), non è esattamente la fresca ragazza in cui ci si aspetta che si trasformi la Giselle a cartoni animati. Ok, adesso è quella l'età in cui si decide di mettere la testa a posto, ma nelle fiabe direi che queste cose si facciano con dieci anni di anticipo. Prima di Amy Adams erano state prese in considerazione per il ruolo Kate Hudson (che sarebbe stata un'ottima scelta) e Reese Witherspoon (scelta invece decisamente pessima). Non se la cava male, ma la nomination ai Golden Globe mi sembra eccessiva.
E' l'interprete più azzeccato, equilibrato, misurato, il più "adulto".
Non so di chi sia stata la decisione di fargli fare l'idiota, forse per far ridere i bambini, ma non la trovo una scelta felice. Non era necessario arrivare fino a questo punto per giustificare la scelta di Giselle.
Ahimé, è più affascinante la sua versione a cartoni animati che quella in carne ed ossa. Poco più di una macchietta.
Tre nomination su cinque agli Oscar 2008, ma vinse l'insipida canzoncina di Glen Hansard e Markéta Irglová. Entrare nella cinquina degli Oscar comunque negli ultimi anni per una canzone è un disonore.
Non faccio parte del target quindi lasciamo perdere.
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