Regia di Kirsten Sheridan vedi scheda film
Un mondo idiota, quello di August Rush, un mondo che banalizza odiosamente, maledettamente, la sublimità della musica (non quella che si sente qui). Rush è un novello W. A. Mozart (ma che originalità!!), sfruttato da un egoista poveraccio (ammiccamento del tutto ingiusto e superficiale nei confronti di Leopold, il padre del prodigio austriaco); sente la musica in ogni cosa (trivializzazione del pensiero estetico del grande John Cage), è trasportato "miracolosamente" dalla musica verso la ricongiunzione con i genitori (imbranati). La regia e tutto il resto sono un obbrobrio ruffianissimo, strapatinatissimo, zeppo di luoghi stracomuni, straritriti e riciclati, tutto è falso, odioso, insomma, una operazione che offende il pensiero artistico musicale, lo impacchetta lucidamente per sprofondare il senso comune della più ineffabile delle arti. Maledetti bastardi! (Freddie Highmore, poi, è da schiaffi a vita.) 2
Pessima, orribile, scritta da Mark Mancina... con il piede sinistro... Unica oasi felice verso la fine, con pochi secondi del Concerto per violoncello e orchestra di E. Elgar, manco a dirlo spezzato ignobilmente.
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