Regia di Sean Penn vedi scheda film
Prendete tutto quello che di negativo è stato generato dalla società moderna. Piccoli drammi familiari, la sensazione di soffocamento che si può provare quando si cerca il proprio posto nel mondo, ma anche tanta povertà e disperazione, il lato oscuro di ogni grande città (le poche scene girate a Los Angeles sono un inquietante specchio di ciò che stiamo diventando). Prendete tutto questo e bruciatelo per poi lasciarvelo alle spalle. Si fa un passo indietro, si torna alle origini, ci si immerge nella natura di una America mai stata così selvaggia dai tempi di "Verso il Sole" di Cimino, e si ricomincia. E' un cammino nuovo, di iniziazione, alla scoperta di se stessi e della propria vera natura. E' un viaggio faticoso, durissimo, ed è un viaggio che va affrontato necessariamente da soli, anche se poi si scopre che la felicità non è tale se non è condivisa. C'è chi ha avuto il coraggio di affrontare questo viaggio. "Into the Wild" è la sua storia.
Un film bellissimo, che sa essere poetico, commovente, e anche spettacolare nelle lunghe riprese in mezzo alla natura incontaminata. Capace inoltre di mostrare degli spaccati di vita americana, dalle comunità hippie, agli agricoltori, fino ad un ex militare in pensione che vive da solo nella sua casa adibita a laboratorio per la lavorazione del cuoio, davvero straordinari per la loro umanità, per la poesia che emerge dalle loro esperienze di vita. Sean Penn dirige con mano sicura, senza strafare, prendendosi ogni tanto qualche pausa di riflessione, dando piu' ampio respiro alla storia.
E ci regala anche qualche piccola sorpresa, come la partecipazione dell'artista pop Leonard Knight nel ruolo di se stesso, o le canzoni davvero molte belle di Eddie Vedder (Pearl Jam) che formano la colonna sonora.
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