Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Il raffronto con La ragazza del lago e' d'obbligo: anche qui una quieta provincia del nord, un cadavere che riaffiora, un esile giallo che non inganna nessuno; ma anche lentezze non giustificate, iperbuonismi di facile presa, bozzetti caricaturali che possono far parte di un tessuto sociale ma non caratterizzarne l'essenza. Probabilmente manca proprio quella giusta distanza a separare la goffaggine dal folclore - in uno spaccato di paese popolato da centralinisti hard, cinesi che sottolavorano sottopagati, giudici e avvocati razzisti, rumene acquistate dai cataloghi - e restituire la giusta credibilita' alla nostra voglia di serenita'.
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