Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Quello di Carlo Mazzacurati non è, forse, un cinema che scatena passioni, o infiamma sentimenti, ma questo autore dalla carriera oramai ventennale ( esordì nel 1987, con "Notte italiana") ha uno stile discreto con cui parla di tematiche molto serie, problemi che spesso i film nostrani non sanno più raccontare come si deve. Ambientato negli spazi mansueti ma alienanti del Nord-Est , "La giusta distanza" è un film curiosamente simile per certi versi all'inaspettato successo nostrano di inizio stagione, "La ragazza del lago": anche qui c'è una morte tragica , un colpevole presto riammesso nell'anonimato, molti potenziali colpevoli tra la "brava gente", qualcuno che si incaponisce nel rifiutare una verità di comodo. Mazzacurati sceglie volti poco noti per impersonare i ruoli principali del suo nuovo lavoro, e sono da ricordare perlomeno la maestrina Lodovini e il meccanico tunisino Haflene : se c'è una pecca da trovare a questo film, forse, è che impiega un pò di tempo a trovare il ritmo giusto della narrazione, però in una storia sostanzialmente corale è necessario spiegare prima di tutto l'ambiente e la fauna umana che lo abita.
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