Regia di Norman Jewison vedi scheda film
Uno dei musical più celebri di sempre,che pochi anni dopo il trionfo a Broadway trovò traduzione sul grande schermo ad opera di un grande eclettico della regia,il canadese Norman Jewison:di ottimo successo anche nei cinema,la creazione di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber è rimasto un cult-movie regolarmente trasmesso ogni Pasqua da un canale tv a rotazione.Interamente cantato,suscitò varie polemiche alla sua uscita per una presunta eccessiva "umanizzazione" della figura di Cristo,fino a quel momento reso con molta enfasi in celluloide,molto prima della versione scorsesiana e ancor più di quella di Gibson.In realtà non c'è niente di blasfemo nè nella pellicola nè nelle canzoni scritte e musicate da Rice e Lloyd Webber,Giuda è presentato come il più deluso dei seguaci del Messia,ma il suo rancore è spiegato come quello di un'incomprensione acuta di fondo,e la messa in scena ricalca quella della scena teatrale,con pochissimi accorgimenti scenografici,uno scarso ricorso alle coreografie,e la voluta scelta di interpreti non noti cinematograficamente. Ad essere del tutto sinceri,il film mostra una certa databilità,sia nell'allestimento,che nelle musiche,che pur di firma nobile,e comunque forti di canzoni che hanno sfidato il tempo,non sono trascinanti come al tempo probabilmente pareva.La simpatia con cui si può guardare a "Jesus Christ Superstar",è quella di uno smorzare dell'enfasi a tratti rischiosa con cui si veniva a parlare di tali argomenti al cinema,e Jewison è abile nell'evitare trappole e rimanere sobrio fino in fondo.Ma è un lungometraggio in troppi momenti quasi freddo,nonostante la portata delle questioni presentate:valido,ma non entusiasmante.
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