Regia di Jason Reitman vedi scheda film
Sicuramente il doppiaggio ha penalizzato la sceneggiatura, altrimenti non mi spiegherei l'oscar a quest'ultima (ovviamente sull'originale).
Oltremodo brava Ellen Page nella parte dell'adolescente intelligente, sveglia e senza ipocrisie, incappata in un "errore" di percorso purtroppo non raro, ma piuttosto sicuro per lo meno nel tipo di "gestione" che lei decide di perseguire. Gestione che prevede la non facile scelta di non rinunciare alla gravidanza, pur nella consapevolezza di non potersi occupare del nascituro (e su questo punto tralasciamo le solite diatribe su quale sia il male minore, ovvero se interrompere la gestazione demandandola a tempi migliori oppure portarla a termine sapendo poi di avere un figlio/a da qualche parte rinunciando al ruolo di genitore).
Le perplessità semmai riguardano la verosimiglianza della vicenda, tutto fin troppo facile in questa stereotipata provincia americana tutta villette, costosi monovolume, pop corn "macdonaldizzati", coca cola e l'immancabile college caratterizzato da jogging e gossip.Da un lato troviamo un papà iper progressista con i suoi problemi di "coppia scoppiata" nei suoi trascorsi, seppur attenuati grazie a una nuova compagna oltremodo disponibile nei confronti della neoacquisita figlia. Dall'altro lato incappiamo in un futuro potenziale papà adottivo che, all'opposto, un nanosecondo prima del parto si riscopre immaturo e zuzzurellone.
In conclusione, non tenendo troppo conto di questi aspetti, e guardando il tutto attraverso una visione a più ampio spettro, si possono trascorrere un paio d'ore piacevoli sicuramente non diseducative e, in alcune situazioni, persino divertenti.
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