Regia di Jason Reitman vedi scheda film
Il tema è delicato e il film lo tratta con leggerezza, senza forzature ideologiche (ridicolo, e in malafede, il tentativo di farne un manifesto antiabortista). La ragazzina è allegramente amorale, ma non cinica né irresponsabile: al contrario, si preoccupa di trovare la famiglia giusta a cui affidare il suo bambino; irresponsabili sono semmai certi adulti mai cresciuti, che dicono sempre di non sentirsi pronti ad affrontare le scelte importanti della vita. Però non convince la brusca svolta sentimentale e l’immotivata idealizzazione di una semplice cotta adolescenziale: la morale implicita (meglio l’autenticità di un sentimento fra giovani immaturi che l’apparente rispettabilità degli adulti) può andar bene appunto per un teen movie, non per un’opera che voglia avere pretese di serietà. Sullo stesso argomento, e con lo stesso tono, è più realistico The snapper di Frears; ma può bastare anche ascoltare Alessandra dei Pooh.
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