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Juno

Regia di Jason Reitman vedi scheda film

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La recensione su Juno

di OGM
8 stelle

Questo film propone la cronaca di un mondo forse imperfetto, però evoluto, che affronta la gravidanza di un'adolescente con serietà, ma senza gli isterismi e gli anatemi tipici del costume latino. L'ambiente della "middle class" anglosassone è rappresentato, idealmente, come il regno della libertà consapevole, in grado di sostituire ai rigidi vincoli legislativi un modo limpido e condiviso di rispettare le regole: quelle della natura, della correttezza e dell'onestà. La maturità è il vero tema del film, proposto, a più riprese, dal motivo ricorrente dell'"essere pronti": un criterio di valutazione che si misura, anzitutto, sulla capacità di assumersi responsabilmente, e apertamente, importanti impegni a lungo termine. Essere coerenti e sapersi fare carico delle conseguenze delle proprie azioni è la vera cartina di tornasole dell'età adulta. Prendere gusto alla vita ed inseguire i propri sogni non significa dribblare le difficoltà e rifiutare di porsi dei limiti, come, nel film, vorrebbe il marito di Vanessa. E non è una questione di "valori": la distinzione tra ciò che è giusto e ciò che non lo è non va decisa in base a prescrizioni dogmatiche, bensì nasce dal travagliato parto – è proprio il caso di dirlo – della razionalità e della sensibilità, che, unite, danno luogo alla coscienza. Non volersi avvalere di questo strumento, il più alto a disposizione dell'umanità, è questo l'unico vero motivo di vergogna.

Sulla trama

La gravidanza irrompe come un corpo estraneo nell'esistenza di una sedicenne; quel pancione, che spunta dal giubbotto stirando la T-shirt come una mongolfiera, è un elemento più che mai stridente nel fisico del classico "maschiaccio". E la stessa maniera in cui la protagonista vive il diventare madre è una sfida ai tradizionali canoni della femminilità, divisi tra la fragilità arrendevole ed il vigore matronale. La sua fertilità (contrapposta alla sterilità di Vanessa) non è una prerogativa mentale né un privilegio fisico, ma solo una caratteristica genetica comune (anche se non universale), che non ha alcun rapporto con la personalità. Juno è - e tale rimane dopo il concepimento - una ragazzina "alternativa", a cui piacciono l'horror e l'heavy metal. A dispetto del suo nome altisonante, Juno frantuma il mito giunonico della grande donna, forte di un marito autoritario e di una prole numerosa – fatto proprio dalla mentalità piccolo-borghese e da certi regimi politici – per ripristinare il modello – veterotestamentario, prima che cristiano – di colei che autonomamente, e indipendentemente dai legami familiari, si sacrifica per il bene altrui.

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