Regia di Jason Reitman vedi scheda film
A mettere in scena commedie che parlano di adolescenti son capaci tutti. A realizzare opere DELIZIOSE che ritraggono l'universo adolescenziale in modo tutt'altro che scontato, no. Irresistibile questo personaggio, questa Juno, una ragazzina che esprime col suo linguaggio (che spesso mutua frasi e termini dal gergo giovanile) un mondo interiore dove troviamo tracce di sensibilità mista a balordaggine, segni di fragilità mista a spavalderìa. In questa pellicola ognuno ci ha messo il meglio del suo genio: la sceneggiatrice (non ci posso credere che di mestiere fino a pochi anni fa faceva la spogliarellista!!) Diablo Cody, che ha costruito una storia originale e divertente, il regista Jason Reitman che ha dato al tutto un'impronta freschissima e godibile, e soprattutto questa incredibile ragazzina, Ellen Page, che si impone per la sua personalità, rappresentando, con quella sua aria svagata, un personaggio destinato a lasciare una traccia nel Cinema di questi anni. Il film possiede poi un'impronta DELIZIOSAMENTE "indie" che si manifesta in molteplici forme. Fin dai DELIZIOSI titoli di testa, che paiono richiamare delle strisce a fumetti underground. Poi nella scelta delle musiche. Già, perchè la musica in questo film è importante, è parte integrante del background della protagonista e di un altro personaggio centrale della vicenda: basti pensare che Sonic Youth e Stooges rappresentano nel film gli emblemi di due generazioni a confronto; anche se poi non si tratta proprio di uno scontro generazionale, dato che entrambi i personaggi (Juno e il suo amico, il marito in crisi) sono accomunati dall'amare i gruppi del passato e in particolare quelli degli anni '70. Per inciso: una DELIZIOSA colonna sonora a base di Belle and Sebastian e Cat Power: mica male, eh? Un film sorprendente. Diablo Cody ha scritto una storia dove nulla è scontato e nessun personaggio è prevedibile. Per esempio i due genitori di Juno: hanno reazioni che non ti aspetti, e non solo di fronte all'annuncio della maternità. Interessante poi osservare la crescita psicologica di Juno nel corso dei mesi che la separano dall'"evento". Insomma, un film decisamente riuscito, scritto benissimo, diretto con mano felice, interpretato da un'attrice che buca lo schermo come di rado capita di vederne, e caratterizzato da uno sguardo affettuosamente umoristico verso il mondo adolescenziale. Un mio amico ha definito questa pellicola "un film da Sundance ma con dentro piu' roba": perdonatelo, il mio amico è un pò naif...Scherzi a parte, da Jason Reitman, che già ci aveva dato un'opera sicuramente non convenzionale come "Thank you for smoking", e dopo questo gioiellino, adesso ci aspettiamo solo cose all'altezza.
(PS:) La scelta di Juno di tenere il bambino è dovuta a due fattori. Quando lei va ad informarsi presso un'agenzia su come abortire, trova un ambiente che le provoca disgusto, anche esteticamente. Ma soprattutto lo fa perchè adora l'idea di affidare il neonato ad una coppia che non può avere figli. Come è evidente, nessuna convinzione morale nè ideologica alla base del gesto: dunque chi ha pensato bene di "utilizzare" il film attribuendogli messaggi anti-abortisti, ha solo perso un'occasione per stare zitto. Voto: 10
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