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Il passato

Regia di Hector Babenco vedi scheda film

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La recensione su Il passato

di bradipo68
4 stelle

Un uomo,la moglie e affettuosamente le altre.Non tanto le dinamiche sentimentali ma lo studio analitico del processo della separazione.Babenco cerca di ispirarsi in alto,cita anche Truffaut ma il melodramma che organizza da ragioniere non colpisce, non strazia ,non strappa il cuore dal petto come dovrebbe.La storia le potenzialità le ha tutte:Rimini sposa quella che presume la donna della sua vita ma dopo qualche anno la lascia,vive una seconda storia d'amore ma tutto finisce tragicamente in un incidente(lui incontra l'ex moglie che lo bacia passionalmente e la ragazza che ha visto tutto per cercare di fuggire viene investita da un autobus),dopo un anno si riprende e ha una storia(e anche un figlio)con una collega di lavoro ex compagna di studi universitari.Ma la moglie arriva puntualmente a scompaginare la loro vita prima cercando di convincere Rimini a passare qualche ora in albergo con lei e poi al suo rifiuto addirittura rapendogli per qualche ora il figlio.Babenco affastella avvenimenti,butta via in una sequenza troppo veloce,la tragedia della perdita,si sofferma su una strana malattia di Rimini che dimentica le cose e non riesce a fare più il suo lavoro di interprete,si focalizza di più sulle pulsioni sessuali che possono minare l'equilibrio di una persona(vedi il rapimento di suo figlio ad opera della ex moglie) che sull'essenza del melodramma:un uomo solo che per un capriccio del destino o per propria incapacità non riesce ad amare o perlomeno non riesce a condividere il suo bisogno d'amore.Anzi tende a dimenticare:malattia?tentativo di autodifesa?Non ci è dato di saperlo.E la moglie continua ad imperversare ciclicamente nella sua vita di fatto disgregandola.Nel finale Rimini affida la sua memoria a una scatola di fotografie,una sorta di memoria parallela che si vuole sostituire a quella che sta svanendo.Intanto si è riciclato come personal trainer continuando a essere trattato male,anche stavolta come oggetto sessuale, dalle donne.E'un film che parla di donne ma lo fa dalla prospettiva di un uomo,le figure femminili sono assolutamente dominanti con i loro atti e le loro decisioni e invece vediamo tutto appiattito dalla prospettiva deformata  di lui,Babenco tenta di asciugare tutta una serie di suggestioni cercando la misura ma inevitabilmente viene travolto dal turbine isterico delle donne che si vedono in questo film.Il povero Gael Garcia Bernal sembra solo dirigere il traffico,è un oggetto nelle mani delle sue donne,riesce a ribellarsi solo quando ha cambiato lavoro distruggendo la macchina della sua amante in palestra.Ma fa lo stesso la figura dell'oggetto inanimato di nessun valore.Un peccato,questo film ha il sapere di un occasione sprecata,pur ispirandosi a Truffaut(e citandolo quasi con spudoratezza chiamando un locale dove si riuniscono le donne Adele H.)non ne ha la finezza e la leggerezza di tocco....

Su Hector Babenco

regia piuttosto meccanica,senza anima

Su Gael García Bernal

lui è bravo,è il suo personaggio che non convince

Su Analia Couceyro

brava

Su Moro Anghileri

non male

Su Ana Celentano

ottima

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