Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
L'ultima opera di Lumet ha la capacita'di descrivere con stile estremamente moderno tutto quello che il buon Sidney ci sta dicendo da anni in tanti altri suoi titoli immersi nella melma dell'inferno suburbano:viviamo in un mondo marcio,ma marcio per davvero.Non si puo'definire altrimenti un mondo in cui due fratelli organizzano uan rapina alla gioielleria degli anziani genitori,una rapina che comincia male e finisce ancora peggio con la morte del rapinatore assoldato dal fratello(scemo perche'lascia tracce ovunque)talmente vigliacco da non esporsi in prima persona e della madre..Lumet flette l'unita'temporale a suo piacimento dandoci tutti i diversi punti di vista come schegge impazzite eppure cosi'tremendamente esaustive,come aveva fatto Tarantino in Pulp Fiction e mette l'accento su una claassica famiglia americana devastata dai problemi economici e sentimentali.Un figlio divorziato che non riesce nemmeno a mettere insieme i soldi per pagare gli alimenti alla figlia,l'altro che sottrae i soldi alla societa'in cui lavora per drogarsi la cui mogliie si da'allegramente alla pazza gioia sessuale col cognato senza che lui sappia niente(e quando lo sa continua a non fare niente).E'una storiia di perdenti su tutti i fronti,di pesci piccoli catturati dalla rete dei pescatori che si dibattono violentemente col solo risultato di incastrarsi ancor piu'nella rete(tutti gli imprevisti che compaiono sono trattati con rimedi che li fanno affondare sempre di piu',i rimedi si rivelano molto peggiori del problema iniziale),di genitori che in un sussulto di dignita'(o vendetta?)pongono fine alla vita di uno dei propri figli senza per questo consegnarsi alle autorita'competenti(a proposito manco l'ombra di un poliziotto decente in questo film,tutti svogliati e passacarte) .La solita America vista dal basso del degrado esistenziale,in cui sei qualcuno solo se hai una carta di credito,in cui a volte il crimine paga anche se paga quello che meriterebbe di meno.Lumet mena fendenti mortali nella descrizione di questo spicchio di societa',di questo inferno urbano senza vie di uscita e di redenzione,descrive un umanita'reietta,senza coscienza che non esita a rapinare il sangue del proprio sangue per una cifra irrisoria al mondo d'oggi,ma forse ci si vuole dire che non è l'importo che conta,come si dice è il gesto quello che conta....
sofferente,piegato dal destino eppure cosi'ostinato....
per la scena di sesso all'inizio usa la controfigura ma per il resto è quasi sempre a petto ignudo....per avere piu'di 40 anni è messa davvero bene....
il fratello scemo e vigliacco che lascia tracce dapperttutto,parte insolita per le sue corde
una caratterizzazione sopraffina,da grande attore
quasi evapora di fronte agli altri....
regia dal linguaggio ultramoderno che non ti aspetteresti da un ultra ottuagenario
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