Regia di François Girard vedi scheda film
Del romanzo di Baricco ne ho sentito parlare sotto ogni aspetto: sia in forma oltremodo entusiastica,sia in modo aberrante,denigratorio fino all'inverosimile.
Chi ha avuto modo di leggere qualcosa dello scrittore torinese saprà sicuramente di cosa stiamo parlando...Baricco fa parte di quella categoria di personaggi che un pò come il gorgonzola,o lo amo o lo odi.
Il soggetto,o il presupposto (mi piace di più,è più attinente),parte dalla scoperta che nuovi bachi da seta,purissimi e molto prolifici,si trovano nel Giappone dell'Ottocento,un misto di tradizione,austerità e guerra a cui non tutti hanno facile accesso.
Hervè Joncour (un mono-espressivo Micheal Pitt) parte sotto commissione del 'magnate' di turno abbandonando l'amata moglie (un'algida e poco desiderata Keira Knightley) verso l'Oriente con una missione ben precisa ma con gli esiti da grosso punto interrogativo.
Finisce,tra le altre cose,per innamorarsi di una donna del posto,misteriosa,con cui non ha mai avuto modo di conversare ma che gli lascia in dote un messaggio su pezzo di carta...
Di una lentezza spaventosa,il film annoia molto proprio nella parte in cui avrebbe dovuto emozionare.
L'attrazione verso la donna orientale (bellina per carità) è infatti mostrata con una freddezza troppo distaccata,tipica della scrittore piemontese.
Come a dire: "chi mi ama,mi segue".
Ma a parte la lettera,ripetuta anche nel finale soporifero,c'è poco in cui immedesimarsi e dunque affezionarsi.
Tutto scorre in maniera troppo lontana,il viaggio si fa ripetitivo,l'amore diventa inspiegabilmente irrazionale,i personaggi di contorno (tra cui compaiono anche alcune figure nostrane,tanto per giustificare la co-produzione) rimangono sfocati ed estranei,in un contesto in cui la seta resta l'unica cosa davvero preziosa.
Almeno un tempo lo era,oggi ci sono i cinesi e tutto è andato a ..... dove sappiamo.
Se possibile,diffidate.
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