Regia di Gavin Hood vedi scheda film
Morbosa e (in)giustificata prevenzione post 11 settembre, anima le menti di donne e uomini di potere che controllano lo stato di salute di un paese, quello americano, da sempre sotto la lente dei fanatici estremisti religiosi dell’est. Quando la normalità rischia di essere intaccata, l’uomo potente si difende dai fantasmi e rinchiude un innocente in prigioni nascoste al mondo, in sotterranei dove non entra la luce e dove sperano non entri nemmeno lo sguardo di Dio, e lo torturano perché possa ammettere verità che non conosce. Gavin Hood si prende tutto il merito di aver diretto una storia non banale quanto imprevedibile. La pecca è Jake Gyllenhaal dall’imperturbabile sguardo monotono, che rende il suo personaggio quasi insignificante, se non storicamente parlando, almeno fisicamente. La perla non c’è, o almeno non spicca, in luce resta la storia che manca di veri protagonisti eccellenti, di personaggi che restano impressi. Un buon cinema che non eccelle.
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