Regia di Gavin Hood vedi scheda film
La psicosi del post 11 settembre e le sue conseguenze nefaste.Un film che con la struttura della spy story senza i glamour bondiani cerca di denunciare un clima di sospetto sempre più presente in molte parti del mondo.Un vero e proprio clima di ostilità tra due blocchi contrapposti:quello islamico e quello occidentale.Ma in questo film non ci sono i buoni e i cattivi.Sono un po'tutti cattivi.Un tranquillo ingegnere di origine egiziana viene sequestrato da agenti federali ed è tenuto prigioniero nonchè seviziato e torturato.La moglie fa di tutto per cercarlo e siccome gli Stati Uniti sono la land of hope per eccellenza riuscirà addirittura ad averlo sano e salvo.Il film di Gavin Hood è un film che sa anche essere istruttivo nella sua compilazione e nel suo dilungarsi a descrivere tecniche di attentato e di tortura,forse anche didascalico.Un film che cerca di essere ultrarealista ma che fa sospettare il formalismo,una regia che probabilmente non riesce a tenere ben salda la materia narrativa su piani temporali diversi.La parte migliore del film sta nella pletora di attori secondari e in una parte da acida politicante a cui Meryl Streep infonde una sconosciuta fino ad ora sgradevolezza.Il film di Hood sta a metà tra il film action e quello di denuncia e forse sta qui il suo difetto:troppo leggero per chi ama il genere film di denuncia e troppo verboso per i patiti dell'action tout court....
regia non inappuntabile
continua a non piacermi
lui invece mi piace e molto con quella sua faccia che sembra sempre capitato lì per caso
una scoperta in uno sgradevole ruolo di contorno
non male
ok
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