Regia di Gavin Hood vedi scheda film
Serio film denuncia sia della pratica illegale di sequestro e trasferimento, in paesi diversi dagli USA, (consentendo così di applicare metodi disgustosi e inutili di coercizione), di soggetti sospettati di essere legati al terrorismo (secondo l'ipocrita concetto che quanto viene effettuato all'estero non è incompatibile con la costituzione), sia (e forse soprattutto) del terrorismo, gestito da pochi uomini, cinici assassini di civili inermi (non si parla mai dei feriti con lesioni invalidanti), manipolatori di tanti giovani che, per vendetta, ignoranza, insofferenza e fede religiosa (non certo quella coranica), si offrono come kamikaze. Due momenti del film mi lasciano perplesso; il secondo attentato è sin nei minimi particolari identico al primo con l'eccezione del kamikaze (sta forse a significare che, per gli effetti nefasti e distruttivi, gli atti di terrorismo indiscriminato sono sovrapponibili ?). L'altro brano riguarda la lista dei nomi che il chimico, ancora non vessato dalle sevizie, rilascia con i nomi di calciatori egiziani e non, come sarebbe logico, con quello dei veri partecipanti al congresso in Sudafrica. Alcuni sostengono che il finale sia la solita sdolcinata americanata del lieto fine. L'agente della CIA in Egitto, disgustato dal trattamento inflitto al "prigioniero", convintosi alla fine della sua innocenza, sacrifica il suo avvenire e con grandi rischi personali riesca a liberare il chimico. Il film fa soffrire ed inorridire e questo è il suo messaggio. Buona la recitazione (specie quella di Meryl Streep), buoni ritmo e tensione, non eccellente l'ambientazione. Film da vedere e riflettere. Voto 7
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