Regia di Sarah Polley vedi scheda film
Il grande amore della vita sfumato nell'oblio del morbo di Alzheimer.La storia raccontata in questo film(una malata di Alzheimer viene messa in un istituto di cura in cui quasi subito dimentica suo marito,l'amore della sua vita che durava da oltre 40 anni) poteva dar luogo a un film melenso e lacrimoso,immerso totalmente nella retorica della lacrima facile.E invece,in maniera sorprendente la regista riesce a raccontare questa storia con garbo e misura,ben lontana da patetismi di ogni sorta.La progressione dei sintomi nella donna viene vista prima quasi con ironia sui buchi di memoria della terza età,poi man mano che la situazione si aggrava il film riesce comunque a mantenere la giusta distanza dai suoi personaggi e non è incline a soluzioni facili.Lo spettatore viene portato quasi a vivere in soggettiva la parte del marito della donna,roso dal tarlo del dubbio sulla correttezza o meno della scelta di mettere la moglie in un istituto di cura e poi quasi annientato allorchè va a trovare la donna e lei lo ha dimenticato,prendendosi cura di un altro malato ben più grave di lei.Gli dicono che è una cosa titpica dei malati di quel terribile morbo ma lui non si rassegna pur cercando di adeguarsi.la lotta è persa in partenza,le parole che aveva detto all'inizio alla direttrice dell'istituto di cura(la malattia della moglie non progredirà mai) devono essere dolorosamente riconsiderate anche se lui continua a lottare indomito.Non è un film sualla malattia o sui suoi effetti devastanti:è un film sulla perdita di un amore che sfuma inesorabilmente nell'oblio,racconta la storia di un uomo che non si rassegna a perdere la donna della sua vita,racconta tutta la sua abnegazione,tutta la sua ostinazione.la possibile commozione non deriva dalla malattia devastante,deriva più che altro dalla perdita della confidenza,dei ricordi di una vita in comune.E la regista,tengo a ripetere mantiene una distanza encomiabile dai suoi personaggi,usa i silenzi e gli sguardi,i primissimi piani,i dialoghi di lui con la moglie di un altro ammalato per cercare di capire,usa la neve e il ghiaccio per indicare ellitticamente la disperazione del protagonista.E soprattutto usa degli attori splendidi con una favolosa Julie Christie che riesce a dare spessore al suo personaggio senza andare sopra le righe.....
bellissimo esordio dietro la macchina da presa
eccellente,non va mai oltre
non male
un uomo percorso da un senso di colpa sordo e lancinante.Bravissimo nell0icarnare questa sofferenza
incredibile,non sembra invecchiare mai
non male
ok
brava
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