Regia di Marco Martani vedi scheda film
Cemento armato è un progetto ambizioso perché in tal modo considero i thriller prodotti in Italia. Non è facile essere credibili e anche in questo film devo dire che le imperfezioni dei personaggi sono evidenti. Ho apprezzata l'idea del boss delle periferie romane che cerca il controllo e pretende rispetto anche se il carattere di ogni personaggio, in questo film viene estremizzato fino all'inverosimile. Faletti, Vaporidis, Ninetto Davoli e gli scagnozzi, tutti da 6 in pagella ma nulla più. La storia a tratti appassiona e in altri momenti stanca per la troppa violenza gratuita. Si passa dai furtarelli alla vandalica rottura di specchietti per passare poi a stupri, vendette trasversali e spedizioni punitive. L'anello debolissimo della catena di crimini e sangue è il casuale (incontro tra il boss "il primario" (Faletti) e Asia (Crescentini) all'interno della trattoria dove lei lavora come cameriera. Il finale è progettato bene e resta in bilico fino all'ultimo cosa non da poco, che rappresenta il pregio più grande di un film non completamente riuscito ma non certo da buttare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta