Regia di Marco Martani vedi scheda film
Attenzione, porcata galattica! Ci vorrebbe un opportuno disclaimer per cacolavori come questo, per evitare perdite di tempo e di denaro all'eventuale pubblico. Perchè gli italiani non riescono più ad avere una credibilità cinematografica a livello mondiale? Perchè esistono lavori come questo: un cinema involuto, ripiegato su sè stesso, che tenta di scimmiottare invano i thriller americani, risultando falso e banale allo stesso tempo: tanto di cappello! Non era facile sbagliare così tanto. I dialoghi sono forzatissimi, i personaggi stereotipati, la recitazione canina (Faletti è completamente privo di credibilità, sorprendentemente), la storia è zeppa di incongruenze, stupidaggini, luoghi comuni superflui, nonchè dominata da una lentezza che quasi stordisce. In un'ora e venti succede poco o niente, poi venti minuti di frenetico delirio. Definire patetico il finale è ancora poco. C'è di che irritare un santo. In una parola sola: perchè?
Un ragazzino sullo scooter spacca lo specchietto di un'auto in coda: è quella di un boss della malavita, che in un paio di giorni lo rintraccia e lo fa brutalizzare dal suo sgherro di colore. Ma il picchiatore viene freddato da una revolverata sparata dall'amico del ragazzino. La sera stessa dello specchietto, per puro caso, il boss ed il suo sgherro violentano la ragazza del tizio dello scooter: beccare proprio lei in tutta Roma e provincia non era facile, eh. Eppure. La polizia, corrotta dal boss, fa partire una lotta senza quartiere contro l'infame rottura dello specchietto. Ah, sì: l'onta dello specchietto rotto è talmente insostenibile che il boss fa pure ammazzare gente a caso, compresa la madre del ragazzino. Che alla fine diventa Rambo e spara a tutti, per poi suicidarsi gettandosi da un ponte abbracciato al boss. Pensa te! Ah! Ah! Ah!
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